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8 Marzo 2024
9:00

Direttiva Colazione, cos’è e come potrà cambiare le abitudini dei consumatori?

La direttiva in oggetto ha come obiettivo quello di promuovere il passaggio a regimi alimentari più sani e sostenibili, oltre ad aiutare i consumatori a operare scelte informate e garantire la trasparenza riguardo all'origine dei prodotti.

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Direttiva Colazione, cos’è e come potrà cambiare le abitudini dei consumatori?
Avvocato - Comitato Diritto Lexplain
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Recentemente, i rappresentanti del Parlamento e del Consiglio Europeo sono giunti ad un accordo provvisorio in merito alla normativa riguardante: composizione, denominazione, etichettatura e presentazione di alcuni prodotti alimentari destinati alla colazione, da qui il nome “Direttiva Breakfast o Direttiva Colazione”.

Ma cerchiamo di capire, più nel dettaglio, quali sono le disposizioni in esso contenute.

Perché gli alimenti dovrebbero diventare più sani e sostenibili?

Il sistema alimentare dell'UE garantisce alimenti freschi e sicuri a oltre 400 milioni di cittadini europei.

La produzione alimentare non è solo un servizio essenziale, ma anche una fonte di reddito e la filiera agroalimentare dell'UE rappresenta un importante settore economico dell'Unione.

Il settore agroalimentare ha però un impatto considerevole sull'ambiente.

Si stima infatti che circa un terzo delle emissioni di gas serra a livello mondiale proviene dai sistemi alimentari, secondo una relazione del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC).

Il modello alimentare attuale, inoltre, ha ripercussioni negative sulla salute delle persone, tanto che in Europa oltre la metà degli adulti è in sovrappeso.

L'UE sta trasformando le modalità di produzione e di consumo degli alimenti in Europa per:

  • ridurre l'impronta ambientale dei sistemi alimentari;
  • rafforzare la resilienza alle crisi;
  • continuare a garantire che anche le generazioni future abbiano a disposizione alimenti sani a prezzi accessibili.

Cos'è la strategia "Dal produttore al consumatore"?

La Commissione ha presentato la strategia "Dal produttore al consumatore" nel maggio 2020 quale una delle azioni chiave del Green Deal europeo col fine di contribuire al raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050, vuole far sì che l'attuale sistema alimentare dell'UE diventi un modello sostenibile.

Obiettivi principali, tra cui sono indicati in via prioritaria la sicurezza dell'approvvigionamento alimentare e la sicurezza degli alimenti, sono i seguenti:

  • garantire alimenti nutrienti, in quantità sufficiente e a prezzi accessibili entro i limiti del pianeta;
  • dimezzare l'uso di pesticidi e fertilizzanti e le vendite di antimicrobici;
  • aumentare la superficie di terreni destinati all'agricoltura biologica;
  • promuovere un consumo alimentare e regimi alimentari sani più sostenibili;
  • ridurre le perdite e gli sprechi alimentari;
  • combattere le frodi alimentari nella catena di approvvigionamento;migliorare il benessere degli animali

La transizione verso un sistema alimentare più rispettoso dell'ambiente mira a creare nuove opportunità commerciali che incideranno positivamente sugli introiti degli operatori agroalimentari.

La revisione delle norme di commercializzazione dell'UE per alcune direttive sulla "colazione" è stata proposta dalla Commissione europea il 21 aprile 2023 per aggiornare gli standard attuali che hanno più di 20 anni e garantire al consumatore di godere di alimenti più sani e sostenibili.

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Sistema di etichettatura e tracciabilità del Paese di origine del miele

Ultimamente è sorto il sospetto che gran parte del miele importato da Paesi terzi sia adulterato con zucchero e non venga rilevato sul mercato dell’UE (cf. report Commissione 2021).

Per questo motivo al fine di contrastare frodi alimentari nonchè informare meglio i consumatori, i negoziatori sono giunti alla decisione di rendere obbligatorio indicando chiaramente, nello stesso campo visivo del nome del prodotto, i Paesi da cui proviene il miele anziché indicare solamente se questo sia di provenienza UE o no, come attualmente avviene per le miscele di miele.

Dovranno, inoltre, essere indicate le percentuali di miele proveniente almeno dai primi quattro Paesi di origine, nel caso in cui questo non rappresentasse più della metà del miele totale, occorrerà indicare le percentuali per tutti i Paesi.

Saranno poi previsti studi di fattibilità e al fine di limitare ulteriormente le frodi, la Commissione proporrà un codice identificativo unico per poter risalire al miele fino agli apicoltori.

Si è, infine, concordato che dovrebbe essere istituita una piattaforma di esperti dell’UE per raccogliere dati per migliorare i controlli, individuare l’adulterazione nel miele e fornire raccomandazioni per un sistema di tracciabilità europeo che consenta di risalire al miele fino al produttore o all’importatore che lo raccoglie.

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Etichettatura del contenuto di succhi, confetture e marmellate

Per ciò che riguarda i succhi di frutta, le confetture e le marmellate, la Commissione preparerà una relazione in cui valuterà se rendere obbligatoria l'etichettatura con il Paese di origine della frutta utilizzata entro 36 mesi dall'entrata in vigore della presente Direttiva, Sulla base della proposta del Parlamento si è inoltre deciso di autorizzare l’etichetta "contiene solo zuccheri naturali" per i succhi di frutta.

Inoltre, per soddisfare la crescente domanda di prodotti a basso contenuto di zucchero, è stato concordato che i succhi di frutta riformulati possano essere etichettati come "succhi di frutta a ridotto contenuto di zuccheri" se almeno il 30% degli zuccheri presenti in natura sono stati rimossi.

Tuttavia, i produttori non possono utilizzare dolcificanti per compensare l’effetto della riduzione dello zucchero sul gusto, sulla consistenza e sulla qualità del prodotto finale.

Vediamo più nel dettaglio quali sono i principali alimenti oggetto dell’accordo provvisorio:

Miele

Per ciò che riguarda il miele all’interno del testo concordato in via provvisoria sono stati mantenuti gli obiettivi della proposta secondo cui:

i paesi di origine saranno indicati sull'etichetta in ordine decrescente, in base al peso; l'etichetta indicherà anche la percentuale rappresentata da ciascun paese nella miscela, migliorando così la trasparenza per i consumatori;gli Stati membri possono decidere che l'obbligo di indicare la percentuale sull'etichetta si applichi solo ai quattro tassi più alti, purché questi rappresentino più del 50% del peso della miscela per garantire flessibilità, nel caso di confezioni di peso inferiore a 30 grammi;i nomi dei paesi di origine possono essere sostituiti da un codice ISO di due lettere;una piattaforma di esperti assisterà la Commissione nello sviluppo di metodi per rilevare le adulterazioni del miele e migliorare i controlli, contribuendo in tal modo a combattere le frodi relative al mieleSucchi di frutta

Per tenere conto della crescente domanda di prodotti a tasso ridotto di zuccheri, il testo concordato in via provvisoria prevede anche l‘aggiunta di tre nuove categorie:

"succo di frutta a tasso ridotto di zuccheri", "succo di frutta da concentrato a tasso ridotto di zuccheri""succo di frutta concentrato a tasso ridotto di zuccheri".

Inoltre, gli operatori saranno autorizzati a utilizzare l'indicazione "i succhi di frutta contengono naturalmente zuccheri", garantendo così una migliore informazione dei consumatori sui prodotti che consumano.

Confetture

Consiglio e Parlamento di comune accordo hanno deciso di aumentare il contenuto minimo di frutta nelle confetture e confetture extra (100 g/kg in più per le confetture e 50 g/kg in più per le confetture extra), garantendo nel contempo una distinzione significativa tra le due categorie:

– 450 g come regola generale per la confettura

– 500 g come regola generale per la confettura extra

Questo aumento nel contenuto di frutta contribuirà a ridurre la quantità di zucchero nelle confetture, consentendo ai consumatori di compiere scelte più sane.

Latte

Nel caso del latte disidratato, i due colegislatori sono giunti alla conclusione di consentire l'uso di trattamenti per la produzione di prodotti a base di latte disidratato senza lattosio

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Marco D'Amico
Avvocato - Comitato Diritto Lexplain
Mi sono laureato all'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli con una tesi in diritto amministrativo, materia nella quale mi sono poi specializzato. Collaboro dal 2009 con Aldo Sandulli, professore ordinario di diritto amministrativo presso l’Università Luiss Guido Carli. Sono Cultore della materia in diritto amministrativo presso l’università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Nel 2010 ho partecipato alla costituzione della Rivista Giuridica MUNUS, sui Servizi Pubblici, fondata dai professori Aldo Sandulli e Giacinto della Cananea. Nel 2022 ho conseguito un master in Diritto Pubblico Europeo presso l’European Public and Law Organizzation e nel 2023 un master in Diritto Impresa e Sicurezza Agroalimentare con una tesi sulla tutela dei prodotti agroalimentari e del marchio “Made in Italy”presso l’Università di Modena e Reggio Emilia.
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