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8 Maggio 2024
15:34

Bonus 100 euro a gennaio 2025: come richiederlo e come si calcola il netto in tasca

Un Bonus di 100 euro a gennaio 2025 nella busta paga dei lavoratori dipendenti con coniuge e figlio a carico, è l'annuncio del Governo in occasione del Decreto 1 maggio. Si tratta di una indennità di 100 euro lordi, da tassare con l'aliquota del 23%, riparametrato in base al periodo di lavoro nell'anno. Vediamo quando arriva, come si calcola il bonus di 100 euro, quali sono i requisiti, come si farà richiesta al datore di lavoro e cosa occorre per averlo.

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Bonus 100 euro a gennaio 2025: come richiederlo e come si calcola il netto in tasca
Direttore editoriale e Consulente del Lavoro
Bonus 100 euro a gennaio 2025 come richiederlo e come si calcola il netto in tasca

Un Bonus di 100 euro a gennaio 2025 nella busta paga di alcuni lavoratori dipendenti, è l'annuncio del Governo in occasione del Decreto 1 maggio o Decreto Coesione.

Il bonus di 100 euro, erogato dai datori di lavoro in busta paga di competenza di gennaio 2025 ai lavoratori in possesso dei requisiti, sarà reso ufficiale nell'ambito del Decreto Legislativo di revisione del regime impositivo dei redditi Irpef e Ires.

Ma come funziona il bonus di 100 euro e perché va fatta domanda?

Il Governo ha annunciato, in occasione del Decreto Coesione, che nelle more dell'introduzione di un regime fiscale sostitutivo della tredicesima mensilità, ad alcuni lavoratori sarà erogata un'indennità di 100 euro.

Quindi il bonus di 100 euro è una indennità una tantum, è tassata e sarà rapportata al periodo di lavoro nell'anno 2024, pur se viene erogata a gennaio 2025.

Ad erogare il bonus o l'indennità sarà il datore di lavoro, su richiesta del lavoratore. E vedremo perchè è necessaria.

Ma quali sono i requisiti? Dal momento in cui questa indennità o bonus di 100 euro è tassata, quale sarà il netto in tasca percepito?

E come funziona per i part-time? e per i lavoratori a tempo determinato?

Affrontiamo tutti questi aspetti, sulla base delle informazioni diffuse, in attesa del testo ufficiale del bonus di 100 euro.

Requisiti reddituali e familiari: a chi spetta il bonus di 100 euro lordi

La prima cosa da sapere è che l'intenzione del Governo, con l'introduzione di questa indennità di 100 euro ai lavoratori dipendenti, è quella di ridurre in questo modo il cuneo fiscale sulla tredicesima.

Per capire i requisiti bisogna leggere il testo del comunicato ufficiale del Governo: "Inoltre, nelle more dell’introduzione di un regime fiscale sostitutivo per la tredicesima mensilità, si prevede l’erogazione, nel mese di gennaio 2025, di un’indennità di 100 euro ai lavoratori dipendenti per i quali, nell’anno 2024, ricorrano congiuntamente le seguenti condizioni:

  • reddito complessivo non superiore a 28.000 euro;
  • coniuge non separato e almeno un figlio, entrambi a carico, oppure almeno un figlio a carico, ove l’altro genitore manchi o non abbia riconosciuto il figlio e il contribuente non sia coniugato o, se coniugato, si sia successivamente separato, o se vi siano figli adottivi, affidati o affiliati del solo contribuente e questi non sia coniugato o, se coniugato, si sia successivamente separato;
  • imposta lorda determinata sui redditi da lavoro dipendente (con esclusione di pensioni e di assegni a esse equiparati), percepiti dal lavoratore, d’importo superiore a quello delle detrazioni spettanti".

E' bene notare che si parla di reddito complessivo ai fini Irpef, quello da dichiarare nel 730 o nel modello Redditi 2025, per intenderci, ossia la sommatoria di tutti i redditi del lavoratore contribuente, non solo il reddito da lavoro dipendente.

Però il requisito dell'imposta lorda va verificato dal datore di lavoro solo sul reddito da lavoro dipendente.

Altra considerazione sta nei requisiti familiari. Sono tutti definiti nel dettaglio, quindi chi non vi rientra è escluso.

Gli esclusi dal bonus di 100 euro a gennaio 2025

A proposito di esclusi dal bonus di 100 euro lordi, va sicuramente detto che sono esclusi tutti i lavoratori dipendenti con reddito superiore a 28 mila euro. Si parla di reddito complessivo, quindi ad esempio un lavoratore che ha un reddito da lavoro dipendente di 20 mila euro ma guadagna altri 10 mila euro con altri redditi, sarà escluso, superando il reddito complessivo di 28 mila euro nell'anno d'imposta 2024.

Sono esclusi tutti i lavoratori che non i requisiti familiari, come quelli che non hanno un coniuge e figlio entrambi a carico. Quindi ad esempio chi ha il coniuge a carico ma non un figlio a carico.

Sono esclusi coloro che sono incapienti fiscalmente, ossia che la loro imposta lorda calcolata sul reddito dell'anno 2024 non è superiore alla detrazione per lavoro dipendente. Ma si parla anche di coinvolgimento delle altre detrazioni fiscali.

Sono potenzialmente esclusi quindi una gran parte dei lavoratori part-time, perché potrebbero essere incapienti fiscalmente.

L'incapienza fiscale si ha quando il reddito complessivo non supera gli 8.500 euro calcolati su base annua. Però ci sono casi in cui basta un reddito complessivo inferiore per permettere all'Irpef lorda di superare la detrazione per lavoro dipendente.

Ecco perché il bonus viene erogato a gennaio 2025, perché occorre verificare tutti i requisiti riguardo l'anno d'imposta 2024.

Bonus rapportato al periodo di lavoro nell'anno: come cambia l'importo

L’importo spettante sarà rapportato al periodo di lavoro e dunque se un lavoratore sarà assunto il 1° luglio il bonus di partenza sarà di 50 euro e su questo saranno applicate le ritenute.

La riparametrazione collegata al periodo di lavoro nell'anno bisognerà capire, testo di legge alla mano, in che modo sarà fatta.

Se sarà collegato al sistema di calcolo della tredicesima, quindi un rateo per ogni mese di lavoro prestato, computando come intera la frazione di mese superiore a 15 giorni, allora il bonus di 100 euro lordi, sarà da dividere per dodici e moltiplicare per i mesi interi lavorati nell'anno 2024.

Se sarà collegato al sistema di calcolo dell'Irpef, allora spetterà 1/365 di 100 euro per ogni giorni di lavoro prestato nell'anno.

Per i lavoratori con contratto a termine o tempo determinato, essendo la prestazione lavorativa svolta probabilmente per un periodo di lavoro inferiore all'anno, il bonus di 100 euro lordi sarà riparametrato in base ai mesi o periodi di lavoro nell'anno 2024.

Bisognerà capire per coloro che hanno lavorato nel 2024, ma che non sono assunti a gennaio 2025, se spetterà il diritto all'indennità di 100 euro anche in assenza di un rapporto di lavoro.

Calcolo del bonus netto in busta paga

Molti lavoratori vogliono sapere a quanto ammonta il netto in tasca del bonus di 100 euro a gennaio 2025.

Si parla di un bonus di 100 euro che è imponibile, quindi soggetto a ritenute.

Se il bonus di 100 euro è assoggettato alle ritenute Irpef e non alla contribuzione previdenziale, il calcolo è semplice: spettano 77 euro, essendo applicata l'aliquota del 23% al contribuente con un reddito complessivo fino a 28.000 euro.

Se il bonus di 100 euro è un emolumento aggiuntivo a titolo di una tantum tassato, allora il lavoratore pagherà anche la contribuzione previdenziale a proprio carico, che è pari al 9,19% per la generalità dei dipendenti, mentre è del 5,84% per gli apprendisti.

A quel punto il netto in tasca del bonus di 100 euro lordi è potenzialmente il seguente:

Tipologia contrattuale Bonus lordo Bonus netto in tasca
Contratto a tempo indeterminato o determinato di 12 mesi 100 euro 69,92 euro
Contratto di apprendistato 100 euro 72,50 euro

Nel calcolo sono escluse eventuali altre contribuzioni dovute.

Per i lavoratori part-time, il bonus spetta se c'è capienza fiscale. Negli annunci di Governo non si parla di riparametrazione del bonus in base all'orario ridotto della prestazione lavorativa, quindi dovrebbero spettante 100 euro lordi su base annua anche ai lavoratori a tempo parziale, salvo poi assoggettare l'indennità alla tassazione Irpef del 23%.

Come richiedere il bonus di 100 euro al datore di lavoro

Si legge su molti giornali che il bonus di 100 euro non è automatico ma va richiesto al datore di lavoro, quindi al sostituto d'imposta, che si occuperà dell'applicazione.

Non si tratta di una novità, è il sistema di calcolo delle buste paga e della gestione della tassazione Irpef e delle detrazioni dei dipendenti.

Essendo un bonus di 100 euro lordi collegato alla situazione familiare del lavoratore, ma anche al suo reddito complessivo (che non è solo il reddito da lavoro dipendente), sarà necessario che il lavoratore presenti un'autodichiarazione inerente il possesso dei requisiti, che ricordiamo sono il reddito complessivo non superiore a 28.000 euro, il requisito familiare di avere coniuge non separato e almeno un figlio, entrambi a carico, oppure almeno un figlio a carico, ove l’altro genitore manchi o non abbia riconosciuto il figlio e il contribuente non sia coniugato o, se coniugato, si sia successivamente separato, o se vi siano figli adottivi, affidati o affiliati del solo contribuente e questi non sia coniugato o, se coniugato, si sia successivamente separato.

Il requisito dell'imposta lorda determinata sui redditi da lavoro dipendente (con esclusione di pensioni e di assegni a esse equiparati), percepiti dal lavoratore, d’importo superiore a quello delle detrazioni spettanti, sarà invece autodichiarato ma anche verificato agevolmente dal datore di lavoro, essendo il sostituto d'imposta che eroga il reddito da lavoro dipendente.

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Antonio Barbato
Direttore editoriale e Consulente del Lavoro
Mi occupo di consulenza del lavoro e giornalismo giuslavoristico, previdenziale e fiscale. Iscritto all’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Napoli e fondatore di uno studio professionale specializzato nel mondo del web e dell’editoria. Sono tra i soci fondatori e Vice Presidente dell’Associazione giovani Consulenti del Lavoro di Napoli. Tra i primissimi redattori di Fanpage.it, ho ricoperto, sin dalla fondazione del giornale, il ruolo di Responsabile dell’area Lavoro (Job), dal 2011 al 2022. Autore di numerose guide esplicative, dal 2023 ricopro il ruolo di Direttore editoriale di Lexplain, verticale del gruppo Ciaopeople dedicato al mondo della legislazione, del fisco, dell'economia e della finanza.
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