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1 Dicembre 2023
17:00

Antitrust: cosa vuol dire, cos’è e a cosa serve

La legislazione antimonopolistica dell'antitrust garantisce la libera economia di mercato e lo stato di concorrenza. In Italia, l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) tutela i consumatori, emette indagini su conflitti di interesse e interviene in caso di abuso di posizione dominante.

Antitrust: cosa vuol dire, cos’è e a cosa serve
Dottoressa in Giurisprudenza
Antitrust: cosa vuol dire, cos’è e a cosa serve

Parlare di “Antitrust” significa far riferimento sia al complesso delle norme a tutela dei mercati economici e della concorrenza, ma anche all’organo di vigilanza e controllo sul rispetto di tali norme che in Italia è l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM).

Alla base della disciplina vi sono i principi della libera iniziativa economica (art. 41 Cost.) e della tutela della concorrenza (art. 117 Cost.) che promuovono il miglioramento qualitativo e la differenziazione dei prodotti, la riduzione dei costi, sollecitando l’adozione di pratiche più efficienti e innovative. Grazie a questo meccanismo è possibile garantire un maggiore benessere economico per i consumatori.

Vediamo nel dettaglio la disciplina dell'antitrust, che poteri ha l’Autorità e quali sono gli obiettivi.

Cos’è l’antitrust e a cosa serve

La normativa antitrust ha lo scopo di garantire la libera economia di mercato, assicurando che lo stato di concorrenza possa condurre a un’efficiente distribuzione di merci e servizi a una qualità migliore e ribassandone i costi.

Sebbene l’origine dell’antitrust possa essere rintracciata attorno al 1889 in Canada, quando venne adottata per la prima volta come pacchetto di misure contro gli accordi limitativi della concorrenza, la normativa ebbe un vero e proprio boom a partire dal successivo 1890 e cioè grazie all’adozione dello Sherman Antitrust Act.

Su questa scia, anche grazie al clamore scatenato dall’applicazione della normativa contro John Davison Rockefeller e il suo impero petrolifero nel 1911, i padri fondatori della Comunità Europea cominciarono ad adottare analoghe legislazioni.

Fu soltanto nel 1990, tuttavia, che l’Italia adottò una sua normativa antitrust e che fu tesa a enfatizzare i principi costituzionali di tutela e garanzia della libera iniziativa economica, di cui all’articolo 41. La tutela della concorrenza andava quindi uniformandosi a quella europea.

Vediamo qual è lo scopo del diritto della concorrenza.

La normativa antitrust: quali sono gli obiettivi

La Legge 10 ottobre 1990, n. 287, intitolata “Norme per la tutela della concorrenza e del mercato”, ha introdotto per la prima volta nell’ordinamento italiano due forme di violazione: stiamo parlando dell’abuso di posizione dominante e l’intesa restrittiva della concorrenza.

Per abuso di posizione dominante si intende quella pratica scorretta compresa da un’impresa che si comporti in modo indipendente e sovrastando i concorrenti, i fornitori e i consumatori. In genere, ciò avviene in presenza di un’impresa che detiene un numero elevato di quote entro un certo mercato.

A ben vedere, la legge non vieta in assoluto la posizione dominante in sè, ma all’art. 3 della Legge 287/90 ne sanziona l’abuso, ovvero quando l’impresa eserciti il proprio potere a danno dei consumatore e impedendo ai concorrenti di operare sul medesimo mercato, limitando così la capacità di compiere scelte commerciali consapevoli.

Invece, nel caso in cui le imprese si accordino tra loro affinchè coordinino le proprie strategie commerciali, evitando la lecita competizione, violano ugualmente la tutela della concorrenza commettendo piuttosto un’intesa restrittiva.

L’articolo 2 della Legge 287/90, vieta le intese restrittive della concorrenza ogni qualvolta possano comportare, anche solo potenzialmente, un’elusione dei mercati capace di falsare i consumatori.

Successivamente, nel corso del tempo, la legislazione antimonopolistica – cioè quella tesa a evitare situazioni scorrette di concorrenza e monopoli nei mercati, è andata arricchendosi di ulteriori specificità che rientrano tra i compiti assolti dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), ovvero: la tutela della concorrenza, la tutela del consumatore, vigilare su eventuali conflitti di interesse e valutando gli standard di legalità.

Spieghiamo nel dettaglio di cosa si tratta.

Tutela della concorrenza

Di competenza della normativa antimonopolistica, ovvero la disciplina antritrust, vi è la tutela della concorrenza.

All’interno di questa convergono (oltre a intese restrittive e abuso della posizione dominante) le operazioni di concentrazione, la valutazione dell’acquisto di partecipazioni pubbliche e la costituzione di società da parte della P.A., l’avvio di indagini conoscitive; l’obbligo della separazione societaria;

Tutela del consumatore

Viene compiuta un’attività di vigilanza circa pratiche commerciali scorrette, sulle pubblicità ingannevoli o comparative, accertare e pronunciarsi su clausole vessatorie.

Conflitto di interessi

Così come previsto dalla Legge 20 luglio 2004, n. 215, chi assolve a incarichi di Governo deve farlo nell’esclusivo interesse pubblico.  Viene quindi svolta un’attività preventiva di controllo circa la sussistenza di eventuali situazioni di incompatibilità o l’emanazione di atti in conflitto di interesse.

Rating di legalità

Si tratta dell’emissione di una valutazione, sulla base di un giudizio sintetico, del rispetto degli standard di legalità adottati dalle imprese.

Sono le imprese stesse a chiedere, attraverso apposita istanza, la valutazione e la stessa viene emessa valutando la sussistenza cumulativa di alcuni requisiti.

Stiamo parlando di: sede operativa in Italia; fatturato minimo di 2 milioni di euro nell’esercizio chiuso nell’anno precedente a quello della domanda; essere iscritti nel registro delle imprese da almeno 2 anni dal momento della domanda e il rispetto degli altri requisiti di cui al Regolamento attuativo in materia di rating di legalità.

Come funziona l'AGCM e che poteri ha

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) è stata istituita a opera della Legge 10 ottobre 1990, n. 287 ed è anche nota comunemente con il nome di Antitrust, coniata dall’omonima disciplina anticoncorrenziale.

Si tratta di un’Autorità di natura amministrativa indipendente, chiamata a svolgere attività di vigilanza e controllo a tutela della concorrenza e del mercato.
E’ un organo a composizione collegiale le cui decisioni sono assunte a maggioranza dei componenti: per contenere complessivamente la spesa delle Autorità amministrative indipendenti, il legislatore ha ridotto il numero dei suoi componenti da 5 a 3.

Su proposta del Presidente dell’AGCM, il Ministro dello Sviluppo Economico procede a nominare il Segretario Generale che ha il compito di coordinare il funzionamento degli uffici ed è responsabile della struttura.

Oltre ai membri del collegio, l’AGCM attualmente è composto da 274 unità in carica per 7 anni (non rinnovabili), ovvero personale di ruolo assunto con contratto a tempo determinato.

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha un’unica sede ubicata a Roma e sita in Piazza G. Verdi, n. 6/A – 00198 Roma.

La lotta ai cartelli e agli abusi di posizione dominante: alcuni esempi

Vediamo alcune delle più recenti istruttorie e indagini conoscitive avviate dall’AGCM.

Il provvedimento cautelare emesso nei confronti di Intesa Sanpaolo e Isybank emesso lo scorso 30 novembre, ha imposto lo stop al passaggio di circa 2,4 mila correntisti del Gruppo Intesa Sanpaolo verso la banca digitale Isybank e di cui era stata inviata comunicazione ambigua e poco chiara agli utenti nel corso del periodo estivo.

Sempre nel mese di novembre, si ricorda anche l’avvio dell'indagine conoscitiva avviata sulle condizioni di offerta ai viaggiatori che si spostano con rotte aeree da e per la Sicilia e la Sardegna.
Secondo l’Antitrust, infatti, l’utilizzo degli algoritmi sarebbe in grado di influenzare indebitamente il prezzo del trasporto aereo sino a creare periodi di picco economico, influenzando così negativamente il funzionamento del mercato e le condizioni di vendita offerte ai consumatori.

Recentemente, l’Antitrust ha provveduto a emettere una sanzione di circa 15 milioni di euro nei confronti dei colossi del settore energetico Enel Energia, Eni Plenitude, Acea Energia, Iberdrola, Iberdrola ed Edison Energia. Stando all’indagine conclusa da AGCM, le sei società avrebbero adottato pratiche commerciali aggressive capaci di condizionare la capacità di libera scelta dei consumatori, accettando modifiche in aumento dei prezzi di energia elettrica e gas, in contrasto con la tutela normativa prevista dal Decreto Aiuti bis.

Nei recenti mese di settembre e ottobre, sono anche state avviate istruttorie specifiche riguardo le compagnie aeree Ryanair  e Vueling per indagare sul possibile abuso di posizione dominante nel settore aereo. Infatti, secondo l’Autorità, Ryanair sarebbe in grado di danneggiare le agenzie di viaggio e i consumatori estendendo il proprio potere di mercato anche verso altri orizzonti turistici, sino a condizioni peggiorative e difficoltà nella gestione della prenotazione.

Per quanto riguarda, invece, Vueling, stando alla valutazione dell’AGCM, la compagnia aerea non fornirebbe indicazioni chiare e precise sul costo aggiuntivo dei bagagli e sulle relative maggiorazioni o diminuzioni di prezzo a seconda del canale di acquisto (cioè, web o app) prescelto dall’utente. Inoltre, stando agli algoritmi, la compagnia sarebbe in grado di influenzare l’offerta dei prezzi di vendita tracciando il dispositivo dal quale si connette il malcapitato viaggiatore al momento della sua prenotazione. Il risultato? Profilare il cliente e influenzare una differenziazione del prezzo.

Nel mese di dicembre, infine, ha fatto particolarmente parlare di sè la multa irrogata a Chiara Ferragni e Balocco S.p.A. per pratica commerciale scorretta e relativa all'iniziativa natalizia 2022 "Pink Christmas", con cui la nota influencer e l'azienda dolciaria promuovevano la vendita di prodotti natalizi griffati e rafforzando la convinzione dei consumatori di star contribuendo alla raccolta fondi dell'Ospedale Regina Margherita, ma tacendo tuttavia che gli incassi ottenuti riguardassero gli incassi di vendita mentre la donazione era stata compiuta mesi prima e indipendentemente dal marketing natalizio.

Come fare una segnalazione all’Antitrust

Oltre che agire su propria iniziativa, L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (ovvero, l’Antitrust) può anche ricevere le segnalazioni inoltrate dai consumatori.

I soggetti interessati, ovvero i consumatori, possono segnalare all’Antitrust le pratiche commerciali scorrette, le pubblicità ingannevoli, ma anche quelle illecitamente comparative. Non sono necessarie particolari formalità, nè costi da versare all’AGCM o a un avvocato per la sua assistenza.

I consumatori possono inoltrare la propria segnalazione all’Autorità:

  • tramite posta ordinaria inviando la segnalazione a: Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Piazza Giuseppe Verdi 6/A – 00198 Roma;
  • tramite posta elettronica certificata: inviando la segnalazione alla casella protocollo.agcm@pec.agcm.it ;
  • compilando e inviando on line il modulo segnala online.

Per permettere un’attività completa e dettagliata dell’Autorità, è importante che i soggetti interessati a inviare la propria segnalazione forniscano tutti gli elementi utili, in maniera precisa e dettagliata.

E’ importante ricordare però che, una volta inviata la propria segnalazione, l’Autorità non informerà ulteriormente l’utente se non qualora intendesse avviare l’istruttoria, perchè appurati tutti gli estremi del caso.

In caso di mancato avvio dell’istruttoria nel termine di 180 giorni dal ricevimento della segnalazione, quest’ultima si intende definita con un’archiviazione o un non luogo a provvedere.

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Virginia Sacco
Dottoressa in Giurisprudenza
Dopo la laurea presso l'Università degli Studi di Napoli - Federico II, ho seguito le mie passioni specializzandomi prima in Sicurezza economica, Geopolitica e Intelligence presso SIOI - UN ITALY e, successivamente, in Diritto dell'Unione Europea presso il mio ateneo di origine. Ho concluso la pratica forese in ambito penale, occupandomi di reati finanziari e doganali. Nel corso degli anni ho preso parte attivamente a eventi, attività e progetti a livello europeo e internazionale, approfondendo i temi della cooperazione giudiziaria e del diritto penale internazionale. Ho scritto di cybersicurezza, minacce informatiche e sicurezza internazionale per "Agenda Digitale" e "Cyber Security 360". Su Lexplain scrivo di diritto con parole semplici e accessibili.
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