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4 Aprile 2024
9:00

Ammessa all’orale per un errore nei quiz su Proust: sentenza del Tar Lazio sul concorso docenti 2020

Il Tar Lazio, con sentenza del 20 marzo 2024, n.5554, ha annullato il provvedimento con il quale il Ministero dell’Istruzione, Ufficio scolastico Regionale Lazio ha escluso una candidata dal concorso ordinario per il reclutamento del personale docente indetto con decreto del 21 aprile 2020 n. 499, per la classe di concorso A013 Discipline Letterarie, Latino e Greco per il mancato superamento della prova scritta. Il Tar Lazio, infatti, ha stabilito che una domanda su Proust conteneva due risposte esatte e la risposta fornita dalla ricorrente, di conseguenza, poteva ritenersi corretta.

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Ammessa all’orale per un errore nei quiz su Proust: sentenza del Tar Lazio sul concorso docenti 2020
Avvocato
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Il Tar Lazio, con sentenza del 20 marzo 2024, n.5554, ha annullato il provvedimento con il quale il Ministero dell’Istruzione, Ufficio scolastico Regionale Lazio ha escluso una candidata dal concorso ordinario per il reclutamento del personale docente indetto con decreto del 21 aprile 2020 n. 499, per la classe di concorso A013 Discipline Letterarie, Latino e Greco per il mancato superamento della prova scritta.

Il Tar Lazio, infatti, ha stabilito che una domanda su Proust conteneva due risposte esatte e la risposta fornita dalla ricorrente, di conseguenza, poteva ritenersi corretta.

Vediamo, in dettaglio, cosa ha stabilito il Tar del Lazio.

I fatti di causa

La ricorrente aveva partecipato al concorso ordinario per il reclutamento di personale docente nella scuola secondaria di primo e secondo grado per la classe di concorso A013 – Discipline letterarie, latino e greco, e aveva conseguito alla prova scritta (un elaborato con quesiti a risposta chiusa) un punteggio pari a 66 (2 punti per ogni risposta giusta) non raggiungendo quello minimo di 70 punti.

La ricorrente censurava 6 dei quesiti formulati nella prova non superata, in quanto alcuni non conducevano a un’unica risposta esatta, e altri erano erronei nella loro formulazione.

Il Ministero aveva riconosciuto che uno dei quesiti censurati conteneva due risposte parimenti esatte.

Quel quesito veniva annullato.

Con la pronuncia favorevole del Tar Lazio, la candidata avrebbe avuto la possibilità di recuperare almeno due punti.

La sentenza del Tar Lazio

Per il Tar Lazio, va riconosciuta la fondatezza del ricorso.

Il quesito sottoposto all’attenzione del Tar riguarda un’opera di Proust.

Il quesito richiedeva “Cosa sta per accadere nel brano citato?”, cui seguiva un famoso brano tratto dal libro “La strada di Swann” all’interno dell’opera “Alla ricerca del tempo perduto”.

Il fenomeno straordinario che “sta per accadere” è stato diversamente qualificato nella prova concorsuale, come “intermittenza del cuore” oppure come “epifania”.

Secondo la ricorrente, le due risposte sono ugualmente esatte.

La prima, ha sottolineato il Tar Lazio, “è quella che riprende una definizione che sembra essere dello stesso Proust la seconda è quella data da James Joyce in relazione a tali passaggi dell’opera di Proust”.

Secondo la ricorrente, ha sottolineato il Tar Lazio, “è importante notare che il quesito non era nel senso di chiedere al candidato come Proust definì il fenomeno narrativo in questione ma bensì cosa sta per accadere dopo il passo del testo citato”.

Il Tar ha evidenziato come nel brano riportato nella Relazione ministeriale l’autorevole studioso così si esprime: “Il passato, il tempo perduto in un desolato, ansioso denegarsi di quelle epifanie, diventa un enorme deposito di oggetti, di apparizioni, di atti, di presenze, che avrebbero potuto anch’essi fendersi, come una scorza, lasciare apparire ciò che nascondevano. Come ricuperare e riscattare quel passato? Come trovare il senso della propria vita ? Qui Proust fa la grande scoperta, ha la grande rivelazione: certi attimi, epifanizzandosi, epifanizzano il passato. Abbandoniamo la parola di Joyce, sostituiamola con quella trovata da Proust a battezzare quegli attimi rivelatori, il fenomeno grazie a cui si rivelano. Proust li chiama <<intermittenze del cuore>>”.

Ad avviso del Tar, “deve riconoscersi che il complesso degli elementi presenti in causa evidenziano la fondatezza della tesi per la quale non è individuabile una sola risposta “esatta” al quesito in discussione”.

Questo poiché, “lo stesso studioso citato nella Relazione ministeriale (nel passo di cui sopra) afferma che sussiste un rapporto di affinità, di comune origine o quantomeno di non dissimile radice tra i concetti di epifania e di intermittenza del cuore”.

In particolare “non può negarsi che nel passo citato dal Ministero l’autore ivi riportato riconduce, seppure non integralmente, alla macrocategoria dell’epifania il concetto di “intermittenza del cuore” elaborato da Proust, o comunque considera tale macrocategoria un presupposto o quantomeno uno strumento di spiegazione del predetto concetto”.

Gli elementi probatori raccolti hanno infine condotto il Tar a ritenere “che sia manifestamente irragionevole, oltre che inattendibile sotto il profilo tecnico scientifico, considerare come unica “esatta” la risposta indicata dal Ministero nel quesito in esame, e pertanto non soddisfatta la condizione prevista dalla lex specialis di concorso, con conseguente riconoscimento della correttezza della risposta fornita dalla ricorrente”.

Il Tar ha dunque accolto il ricorso con l’annullamento degli atti impugnati e l’ammissione della ricorrente alla prova orale.

Avvocato, laureata con lode in giurisprudenza presso l’Università degli studi di Napoli Federico II. Ho poi conseguito la specializzazione presso la Scuola di specializzazione per le professioni legali, e sono stata collaboratrice della cattedra di diritto pubblico comparato. Sono autrice e coautrice di numerosi manuali, alcuni tra i più noti del diritto civile e amministrativo. Sono inoltre autrice di numerosi articoli giuridici, e ho esperienza pluriennale come membro di comitato di redazione. Per Lexplain sono editor per l'area "diritto" e per l'area "fisco". Sono mamma di due splendidi figli, Riccardo, che ha 17 anni e Angela, che ha 9 anni.
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