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12 Febbraio 2024
9:00

Liberazione anticipata per buona condotta: cos’è e come si richiede

La liberazione anticipata per buona condotta è una misura premiale che consente una detrazione di 45 giorni per ogni semestre di condanna e intende riconosce l'impegno del condannato alle finalità rieducative e di reinserimento cui il sistema penale tende.

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Liberazione anticipata per buona condotta: cos’è e come si richiede
Dottoressa in Giurisprudenza
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Il condannato che mantenga una buona condotta per il periodo di pena da scontare in carcere può avere la possibilità di godere della liberazione anticipata.

Si tratta di una riduzione della pena applicata al detenuto e calcolata in base ai giorni trascorsi e purché in presenza di una sentenza di condanna irrevocabile.

Vediamo nel dettaglio come si chiede la liberazione anticipata, quando è possibile farlo e cosa significa buona condotta.

Cos’è la liberazione anticipata

La liberazione anticipata è un particolare istituto giuridico disciplinato all’art. 54 della Legge 26 luglio 1975, n. 354, ovvero “Norme sull'Ordinamento Penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, e che consiste nella possibilità di valutare positivamente lo sforzo di rieducazione che il condannato sta svolgendo durante il periodo in cui deve scontare la pena, con il risultato di comminare una riduzione della pena rimanente.

Il sistema penale fonda le sue basi sul necessario reinserimento sociale del reo, incentivando colui che mantenga un comportamento rispettoso dei valori sociali durante il periodo di detenzione.

In sostanza, la liberazione anticipata ha natura premiale e intende incentivare la partecipazione alle attività rieducative da parte del condannato, comminando uno sconto di pena rispetto a quanto già espiato.

Perché il Giudice possa valutare di applicare la liberazione anticipata, deve essere emessa una sentenza definitiva di condanna (cioè passata in giudicato).

La liberazione anticipata tende al riconoscimento dell’impegno del condannato, e non deve essere invece confusa con l’essere una misura alternativa alla detenzione, nonostante la sua collocazione nella Legge 354/1975 rientri tra le cd. “Misure alternative alla detenzione”.

Come funziona la buona condotta

Per buona condotta si intende quel comportamento corretto e rispettoso mantenuto dal detenuto per tutto il periodo di detenzione e che, per questa ragione, ne testimoni la volontà di volersi reinserire nella società.

La buona condotta del detenuto in carcere può essere desunta da una serie di elementi e circostanze, come:

  • il rispetto di tutte le prescrizioni carcerarie imposte;
  • non essere stato soggetto a segnalazioni da parte della polizia penitenziaria;
  • non commettere reati in carcere, come nel caso dell’aggressione agli agenti di polizia o alle risse;
  • la partecipazione attiva alle finalità rieducative organizzate dall’Istituto penitenziario.

Nel caso invece della buona condotta di chi è sottoposto a detenzione domiciliare la valutazione può riguardare:

  • non commettere altri reati;
  • non ricevere denunce, querele o segnalazioni;
  • rispettare gli orari di entrata e di uscita comminati dall’Autorità giudiziaria.

Vediamo adesso come la buona condotta può influire sulla pena e quali valutazioni può compiere il giudice.

La liberazione anticipata per buona condotta: come funziona

Il legislatore intende gratificare il comportamento del detenuto che aderisca positivamente al percorso rieducativo in carcere e che comprovi la sua volontà di reinserirsi nella società.

Occorre quindi che il condannato dia prova della cd. buona condotta e del rispetto delle prescrizioni imposte dal magistrato.

E’ opportuno specificare che la liberazione anticipata può riferirsi soltanto a sentenze definitive: quindi,  se l’interessato è ricorrente o appellante o, a maggior ragione, in custodia cautelare, non può chiedere la liberazione anticipata.

Vediamo adesso a quanti giorni corrisponde la liberazione anticipata.

Quanto è lo sconto di pena per buona condotta?

La liberazione anticipata concede 45 giorni per ogni semestre di pena già scontata.

Vale a dire che alla pena comminata con sentenza definitiva verranno detratti circa 90 giorni all’anno, che corrispondono a 3 mesi in totale.

Come si chiede la liberazione anticipata e chi decide

La detrazione della pena conseguente alla liberazione anticipata per buona condotta del detenuto, non è automatica.

Questo significa che sarà necessario presentare un’apposita istanza al Tribunale di Sorveglianza territorialmente competente e sarà questi a dover valutare la sussistenza delle condizioni necessarie che comprovano la buona condotta.

La richiesta di liberazione anticipata può essere presentata personalmente dl condannato oppure dal suo avvocato difensore, indicando:

  • le generalità e i recapiti di chi chiede la liberazione anticipata;
  • se si sta espiando la pena in regime carcerario o in regime di misura alternativa (specificando quale);
  • la sentenza in esecuzione;
  • i semestri per i quali si richiede il beneficio, con le date di inizio e fine di ciascun semestre;
  • il luogo dove si è scontata la pena (carcere o luogo di effettuazione della misura alternativa).

La richiesta di liberazione anticipata può anche essere presentata poco prima della scadenza del semestre a cui si riferisce.

Per quali reati vale la liberazione anticipata per buona condotta?

Tutti i condannati con sentenza definitiva hanno il diritto di fare istanza per la liberazione anticipata, tenendo conto della loro buona condotta, e con riferimento anche ai reati più gravi.

La liberazione anticipata per buona condotta, quindi, può essere presentata anche dagli ergastolani.

La liberazione anticipata può essere revocata?

Sì, è possibile revocare la liberazione anticipata qualora successivamente alla richiesta il condannato sia autore di un reato doloso.

Commettere un reato a titolo di dolo dopo aver ottenuto la liberazione anticipata comporta la revoca della misura premiale.

Cos’è la liberazione anticipata speciale di 75 giorni?

L’ordinamento contempla anche un’ipotesi particolare di misura premiale, vale a dire la liberazione anticipata speciale.

Introdotta a seguito del Decreto Legge del 23 dicembre 2013, n. 146, convertito nella Legge del 21 febbraio 2014, n. 10, la liberazione anticipata speciale commina uno sconto sulla pena pari a 75 giorni (invece di 45) per ogni semestre trascorso interamente in carcere.

La predetta legge, tuttavia, è stata efficace soltanto nei due anni successivi alla sua entrata in vigore, con lo scopo di ridurre il sovraffollamento delle carceri e risarcire i detenuti meritevoli che avessero subito il disagio delle condizioni di sovraffollamento.

Allo stato attuale la liberazione anticipata speciale non è più operativa, nonostante le critiche condizioni carcerarie permangano e ciò anche con effetti disastrosi sulla psiche dei detenuti.

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Virginia Sacco
Dottoressa in Giurisprudenza
Dopo la laurea presso l'Università degli Studi di Napoli - Federico II, ho seguito le mie passioni specializzandomi prima in Sicurezza economica, Geopolitica e Intelligence presso SIOI - UN ITALY e, successivamente, in Diritto dell'Unione Europea presso il mio ateneo di origine. Ho concluso la pratica forese in ambito penale, occupandomi di reati finanziari e doganali. Nel corso degli anni ho preso parte attivamente a eventi, attività e progetti a livello europeo e internazionale, approfondendo i temi della cooperazione giudiziaria e del diritto penale internazionale. Ho scritto di cybersicurezza, minacce informatiche e sicurezza internazionale per "Agenda Digitale" e "Cyber Security 360". Su Lexplain scrivo di diritto con parole semplici e accessibili.
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