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8 Settembre 2023
13:22

Decreto Caivano: cosa prevede e quali sono i punti chiave

Il Decreto Caivano è realtà: Il Consiglio dei Ministri ha approvato le misure urgenti in tema di reati minorili come risposta ai fenomeni violenti delle baby gang, ma anche dell'abbandono scolastico. Le misure interverranno anche sul Codice Penale.

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Decreto Caivano: cosa prevede e quali sono i punti chiave
Dottoressa in Giurisprudenza
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Il Consiglio dei Ministri, all’indomani dei tragici episodi di violenza, ha approvato il cd. Decreto Caivano.

Il Decreto-Legge 15 settembre 2023, n. 123, recante Misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile rappresenta una stretta dura in tema di criminalità organizzata ed elusione scolastica sul territorio.

Tra le nuove disposizioni inserite nel decreto dedicato alle baby-gang vi è anche l’intervento del Questore che potrà disporre la convocazione del minorenne per l’avviso orale, così come l’ammonimento dei genitori per l’assenza di controllo sui figli.

Le principali misure

Il nuovo pacchetto sicurezza, ovvero il Decreto-Legge 15 settembre 2023, n. 123, è stato annunciato dalla Presidente Giorgia Meloni come un intervento legislativo in cui “lo Stato che decide di mettere faccia anche su materie che sono molto complesse e difficili da risolvere. A Caivano abbiamo preso impegni precisi dopo l’ennesimo fatto di cronaca, che in questo caso riguarda dei minori”.

Indiscutibilmente il sopravvento della criminalità organizzata come risposta ad un’assenza dello Stato in aree del territorio, è un male che si traduce anche in termini di abbandono scolastico. Ragazzi che, all’interno di contesti familiari già difficili, non hanno altra soluzione di continuità se non quella della deriva delinquenziale.

Le principali misure del Decreto Caivano riguardano infatti la repressione dei fenomeni di delinquenza minorile, che si tradurrà sia in termini di percorsi rieducativi ma specialmente in percorsi punitivi.

Tra i responsabili dei reati commessi dai minorenni, le Misure urgenti da poco varate rintracciano anche i genitori e coloro i quali esercitano la potestà genitoriali: le famiglie dovranno rispondere della devianza criminale dei figli.

Il DL. 123/2023 introduce anche un inasprimento delle sanzioni in tema di spaccio lieve, così come dell’arresto in flagranza di reato per il minore colto sul fatto.

Ulteriore novità è data dalla nomina di un neo-commissario straordinario, Fabio Ciciliano, chiamato ad assicurare la corretta gestione dei 30 milioni di euro stanziati dal Governo e destinati alla riqualificazione urbana e sociale del Comune di Caivano.

I punti chiavi del Decreto Caivano

Il fenomeno della baby-criminalità si sta espandendo a macchia d’olio e la linea dura intrapresa dal Governo con le misure del Decreto Caivano sono una risposta anche ai fatti drammatici degli ultimi giorni.

I punti chiave del Decreto Caivano comprendono il daspo urbano per i minorenni; la competenza del Questore a proposito di misure accessorie; foglio di via obbligatorio; carcere preventivo; messa alla prova; sanzioni per i genitori; tutela per le vittime dei reati telematici e altro ancora.

Vediamo nel dettaglio le nuove misure introdotte dal Decreto.

Daspo urbano ai maggiori di 14 anni

il Daspo urbano, ovvero la disposizione con cui viene vietato l’accesso ad aree particolari della città, troverà applicazione anche per i maggiori di 14 anni.

Il divieto verrà notificato ai genitori e a chi esercita la potestà genitoriale e contestualmente trasmesso al Procuratore presso il Tribunale per le persone, i minorenni e le famiglie presso il luogo di residenza.

Il daspo inoltre verrà esteso anche a colori i quali detengano droghe ai fini di spaccio, predisponendo il divieto di avvicinamento ai locali pubblici e ai pubblici esercizi.

Foglio di via obbligatorio

La durata massima per il divieto di rientro nei comuni da cui si sia stati allontanati è ora prolungata di un anno.

Inoltre, gli episodi di violazione del provvedimento di allontanamento prevederanno sanzioni più aspre.

Carcere preventivo

L’applicazione della custodia cautelare nei confronti dei minorenni, sia indagati che imputati, subisce una diminuzione: il precedente limite fissato a 9 anni, adesso viene portato a 6.

Ricordiamo che la soglia invece prevista a partire dalla maggiore età è di 5 anni.

Messa alla prova

Il Pubblico Ministero, nel corso delle indagini riguardanti i reati che applichino la pena della reclusione non superiore a 5 anni, potrà scegliere di subordinare la definizione del procedimento penale in via anticipata alla richiesta che il minorenne adempia ad un percorso rieducativo e risocializzante – ovvero, la messa alla prova – da 1 a 6 mesi.

Armi e droga

Il tema del contrasto dei reati  in materia di armi e della detenzione di stupefacenti viene inasprito maggiormente.

La pena è aumentata a 4 anni (precedentemente era 3) per il porto abusivo di armi o di strumenti atti ad offendere viene aumentata.

Invece, per il traffico e la detenzione di sostanze stupefacenti, la soglia edittale oscillerà dal minimo di 1 anno al massimo di 5 anni.

Le sanzioni sui genitori

Il Tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie su richiesta del Pubblico Ministero potrà revocare la patria potestà dei genitori nel caso di associazione mafioso o associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti commesso dal minorenne.

Le famiglie inoltre saranno direttamente responsabili dell'abbandono scolastico dei figli, rischiando fino a 2 anni di reclusione, ma anche la revoca dell’assegno di inclusione di cui la famiglia è destinataria.

Vittime dei reati telematici

La persona offesa dai reati telematici (si pensi al revenge porn) potrà richiedere al provider del sito internet o al social di oscurare le proprie immagini finite illecitamente in rete.

La richiesta potrà infatti sortire l’oscuramento, la rimozione e il blocco dei dati personali della vittima, agendo tempestivamente sulla diffusione internet.

Avviso orale e stop ai cellulari

Il Questore potrà disporre la convocazione per l’avviso orale non solo con riguardo ai maggiorenni, ma da adesso anche con riferimento ai minorenni e alla condotta illecita commessa.

L’avviso orale, da ora, è reso applicabile anche nei confronti dei minori di 14 anni.

Inoltre, il Questore potrà proporre all’Autorità giudiziaria il divieto di utilizzo o di possesso di dispositivi e telefoni cellulari da parte dei minorenni a partire dai 14 anni, impedendo la condivisione delle condotte per cui siano stati convocati oralmente.

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Virginia Sacco
Dottoressa in Giurisprudenza
Laureata in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Napoli - Federico II, ho seguito le mie passioni specializzandomi prima in Intelligence istituzionale e, successivamente, in Diritto dell'Unione Europea. Nel corso degli anni ho preso parte a eventi, attività e progetti a livello europeo e internazionale, approfondendo i temi della cooperazione giudiziaria e del diritto penale internazionale. Su Lexplain scrivo di diritto con parole semplici e accessibili.
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