Cosa succede se non do i documenti al controllore

Siete saliti sull'autobus senza biglietto e il controllore vi ha scoperti? Vediamo insieme che poteri può esercitare e quali sono le richieste che può o non può avanzare nei vostri confronti.

18 Marzo 2024
13:00
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Cosa succede se non do i documenti al controllore
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Salire senza biglietto su un mezzo pubblico costituisce un illecito amministrativo che il controllore deve sanzionare.

Per farlo ha tutto il diritto di richiedere le generalità del passeggero e, se lo ritiene necessario, anche i suoi documenti d’identità. Ciò che però non può fare è pretenderne l’esibizione.

Vediamo insieme le ragioni e quali sono le richieste che il controllore può o non può fare al passeggero senza biglietto.

Che poteri ha il controllore dell’autobus

Mentre svolge il suo lavoro, il controllore è a tutti gli effetti un pubblico ufficiale e ha il diritto di chiedere al passeggero che non abbia con sé il regolare titolo di viaggio, le generalità per identificarlo (nome, cognome, indirizzo di casa) e sanzionarlo.

Se il passeggero rifiuta di fornire queste generalità, commette il reato di “Rifiuto d'indicazioni sulla propria identità personale”, disciplinato dall’art. 651 c.p.:
“Chiunque, richiesto da un pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni, rifiuta di dare indicazioni sulla propria identità personale, sul proprio stato o su altre qualità personali, è punito con l'arresto fino a un mese o con l'ammenda fino a euro 206”.

Se invece il passeggero comunica delle informazioni false, commette il reato di “Falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o su qualità personali proprie o di altri” ai sensi dell’art. 495 c.p.:
“Chiunque dichiara o attesta falsamente al pubblico ufficiale l'identità, lo stato o altre qualità della propria o dell'altrui persona è punito con la reclusione da uno a sei anni. 

La reclusione non è inferiore a due anni: 

    1) se si tratta di dichiarazioni in atti dello stato civile; 

    2) se la falsa dichiarazione sulla propria identità, sul proprio stato o sulle proprie qualità personali è resa all'autorità giudiziaria da un imputato o da una persona sottoposta  ad  indagini, ovvero se, per effetto della falsa dichiarazione, nel casellario giudiziale una decisione penale viene iscritta sotto falso nome”.

Quindi: se un pubblico ufficiale vi chiede le generalità voi siete tenuti a fornirgliele.

Cosa non può fare il controllore

Se però il controllore teme che le informazioni ricevute siano false, può chiedere al passeggero di mostrargli i documenti di riconoscimento ma non può ordinarglielo.

Gli unici che infatti possono pretendere l’esibizione dei documenti, sono gli agenti di pubblica sicurezza come i poliziotti o i carabinieri.

Davanti al rifiuto di mostrare i documenti, il controllore potrà quindi far scendere il passeggero dall'autobus e aspettare una pattuglia delle forze dell’ordine previamente contattata affinché proceda all’identificazione.

Non potrà però bloccarlo forzatamente sul mezzo, ordinando all’autista di chiudere le porte fino all’arrivo degli agenti, perché altrimenti commetterebbe violenza privata ex art. 610 c.p.: “Chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa è punito con la reclusione fino a quattro anni. […]”

Se poi la persona si rifiuta di scendere, commetterà il reato di interruzione di pubblico servizio ex art. 340 c.p., come anche ribadito da una sentenza del Tribunale di Campobasso (Sez. Pen. n. 658/2016) secondo la quale “commette reato di interruzione di pubblico servizio chi sale in autobus senza biglietto rifiutando sia di munirsene e sia di scendere dall'autobus”.

Non solo ma si avrà interruzione di pubblico servizio anche nel caso in cui, una volta sceso dal mezzo, il soggetto scappi senza attendere le forze dell’ordine.

La stessa Corte di Cassazione ha ritenuto che sia sufficiente la mera turbativa del regolare svolgimento del servizio stesso, poiché il Codice penale tutela non solo l’effettivo funzionamento di un ufficio o servizio pubblico ma anche il suo ordinato e normale svolgimento.

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Arianna Pacilli
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Laureanda in giurisprudenza, con profilo penalistico. Mi interessano le evoluzioni del diritto connesse alle nuove tecnologie e ai cambiamenti della società. Con Lexplain divulgo temi giuridici, affinché il diritto non risulti una materia astratta e comprensibile a pochi ma uno strumento necessario per muoversi nella vita di tutti i giorni.
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