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27 Marzo 2024
15:00

Cosa succede e quanto si rischia se si paga con banconote false

Produrre e mettere in circolazione denaro contraffatto o alterato è un reato a cui il nostro Codice Penale dedica un intero capo, a partire dall’art. 453 c.p. e seguenti.

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Cosa succede e quanto si rischia se si paga con banconote false
Dottoressa in Giurisprudenza
Cosa succede e quanto si rischia se si paga con banconote false

Non è raro ritrovarsi a fare i conti con l’annosa situazione di aver ricevuto banconote e monete contraffatte.

Produrre e mettere in circolazione denaro contraffatto o alterato è un reato a cui il nostro Codice Penale dedica un intero capo, a partire dall’art. 453 c.p. e seguenti.

Perché la persona sia però responsabile penalmente, è necessario accertare la sua consapevolezza e volontà di mettere in circolazione banconote false.

Cosa succede se paghi con banconote false: quando è reato e pene previste

Si chiama falso nummario e comprende tutti quei casi di fabbricazione, spendita e messa in circolazione di denaro contraffatto.

Il nostro ordinamento persegue questi illeciti a titolo di reati di pericolo (e non di danno) poiché intende punire l’autore risalendo al momento di falsificazione della moneta.

E’ fondamentale distinguere alcuni tipi di comportamenti:

  1. Tizio si accorda con Mevio e Sempronio per produrre banconote false e pagare presso vari esercizi commerciali;
  2. Tizio, benzinaio, scopre troppo tardi di aver ricevuto monete false e decide di liberarsene dandole come resto al cliente successivo, convinto di non avere responsabilità nella vicenda;
  3. Caio contatta un noto falsario con l'intento di procurarsi banconote contraffatte e spenderle in giro;
  4. Sempronio riceve delle monete falsificate e alterate, non si accorge della contraffazione e le usa per altri pagamenti nel corso della giornata.

Sebbene tutti gli esempi siano accomunati dallo stesso risvolto, ovvero la messa in circolazione di denaro contraffatto, è indiscusso come solo l’ultimo tra questi rappresenti non possa essere punito poiché dovuto a un utilizzo inconsapevole di soldi falsi.

Veniamo ora al trattamento sanzionatorio previsto in caso di alterazione, falsificazione e spendita di denaro contraffatto.

Ove la falsificazione, l’utilizzo e la messa in circolazione del denaro contraffatto siano frutto di una concertazione, vale a dire di un accordo qualunque o di un’intesa anche solo mediata tra falsificatori, intermediari e spenditori, si tratta dell’art. 453 c.p. che è punito con la reclusione da 3 a 12 anni e la multa da 516 a 3.098 euro.

Diversamente, invece, è il caso di chi avvedutosi della contraffazione si dia da fare per spendere le banconote false. In quel caso, il reato di cui all’art. 455 c.p. è punito con la pena ridotta da un terzo alla metà.

Infine, chi riceva in buona fede monete falsificate o alterate e le spenda mettendole in circolo, ex art. 457 c.p. è punito con la reclusione fino a 6 mesi oppure la multa fino a 1.032 euro.

Come si dimostra la buona fede di chi utilizza inconsapevolmente le banconote false?

Occorre poter escludere l’elemento soggettivo del reato, ovvero il dolo specifico, come indizi precisi, chiari e concordanti che possano convincere il giudice dell’inequivoca non consapevolezza della falsità.

La detenzione di banconote false è reato?

Sì, detenere banconote false e/o alterate è reato, purchè ne sia dimostrata la volontà di metterle in circolazione e la consapevolezza della falsità, i quali integrano il dolo specifico richiesto per l’integrazione del reato di cui all’art. 455 c.p.

A dirlo è la Corte di Cassazione, sezione 5, con sentenza del 24 giugno 2022, n. 24616.

Secondo gli Ermellini, infatti, è necessario verificare entrambi gli aspetti, in modo tale da rendere certa e incontrovertibile la consapevolezza dell’autore rispetto alla falsità della banconota e anche le circostanze di fatto in cui questa venga conservata (se nel portafogli, come per esempio pronta alla spendita, oppure in luogo diverso e non a portata di mano).

Cosa fare se si è in possesso di soldi falsi

Nel caso in cui si sospetti la falsità, la contraffazione o l’alterazione di denaro è necessario recarsi in Banca, in un Ufficio postale oppure presso una filiale della Banca d’Italia più vicina ove sarà possibile valutare la banconota rivolgendosi al Centro Nazionale di analisi delle banconote sospette di falsità (NAC) .

Una volta attestata la falsità, l’operatore avrà l'obbligo di redigere un verbale, rilasciare copia alla persona che si sia recato per la valutazione e ritirare immediatamente la falsa.

Solo in questa ipotesi l’esibitore verrà rimborsato, senza alcuna trattenuta.

Riconoscere gli elementi di sicurezza delle banconote è il mezzo più idoneo per tutelarsi dai casi di falsificazione.

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Virginia Sacco
Dottoressa in Giurisprudenza
Laureata in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Napoli - Federico II, ho seguito le mie passioni specializzandomi prima in Intelligence istituzionale e, successivamente, in Diritto dell'Unione Europea. Nel corso degli anni ho preso parte a eventi, attività e progetti a livello europeo e internazionale, approfondendo i temi della cooperazione giudiziaria e del diritto penale internazionale. Su Lexplain scrivo di diritto con parole semplici e accessibili.
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