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22 Maggio 2024
12:09

Capacità giuridica: cos’è, quando si acquista e si perde, differenze con la capacità di agire

La capacità giuridica si acquista al momento della nascita, quando si diventa titolari di diritti e di doveri. Vediamo cosa si intende esattamente per capacità giuridica, quando si acquista, quando si perde e la differenza con la capacità di agire.

Capacità giuridica: cos’è, quando si acquista e si perde, differenze con la capacità di agire
Avvocato
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La capacità giuridica è l'attitudine del soggetto a essere titolare di diritti e di doveri e si acquista al momento della nascita. L'ordinamento giuridico, dunque, riconosce diritti e doveri alle persone fisiche e giuridiche, cui fanno capo una serie di situazioni giuridiche soggettive.

L'attitudine del soggetto a essere titolare di diritti e di doveri è un'acquisizione fondamentale, tutelata all'art. 22 della Costituzione ove è stabilito che nessuno può essere privato, per motivi politici, della capacità giuridica, della cittadinanza e del nome.

Vediamo, in dettaglio, cos'è la capacità giuridica e cosa implica.

Cos’è la capacità giuridica delle persone fisiche

La persona fisica è dotata di capacità giuridica, che è l’attitudine del soggetto a essere titolare di diritti e di doveri.

La capacità giuridica si acquista al momento della nascita (art. 1 c.c.) e si perde al momento della morte.

Questo significa che prima della nascita il soggetto è titolare di un’aspettativa, che potrà tramutarsi in una serie di diritti di cui poter godere in concreto, una volta avvenuto il distacco dal grembo materno e a seguito dell’emissione del primo atto respiratorio.

L’attitudine del soggetto a essere titolare di una serie di diritti e di doveri è un’acquisizione fondamentale in ambito giuridico, tanto è vero che nella nostra Costituzione è disposto, all’art. 22, che nessuno può essere privato, per motivi politici, della capacità giuridica, della cittadinanza e del nome.

Il nostro Codice civile, tuttavia, non si limita a prevedere una disciplina dei diritti e dei doveri per il periodo successivo alla nascita, poiché la tutela di diritti patrimoniali e non patrimoniali è conferita anche al concepito e al nascituro non ancora concepito.

Al concepito è infatti riconosciuto, ad esempio, il diritto a succedere o a ricevere per donazione.

Ai sensi dell’art. 462 del Codice civile, infatti, sono capaci di succedere tutti coloro che sono nati o concepiti al momento dell’apertura della successione.

Il concepito può inoltre ricevere per donazione, infatti ai sensi dell’art. 784 del Codice civile, è stabilito che la donazione può essere fatta anche a favore di chi è soltanto concepito.

Stessa tutela è offerta anche al nascituro non concepito, se figlio di una persona vivente al momento della morte del testatore o al tempo della donazione.

Il concepito e il nascituro non concepito sono dunque destinatari di una tutela specifica, per ciò che concerne i loro diritti patrimoniali.

La giurisprudenza ha inoltre riconosciuto la risarcibilità del danno non patrimoniale subito dal concepito per effetto della condotta colposa o dolosa del medico, il quale, ad esempio, non abbia suggerito test diagnostici dotati di maggiore efficacia, rispetto a quelli utilizzati, per permettere alla madre di conoscere con anticipo i problemi di salute del feto.

Il soggetto ha dunque diritto a essere risarcito anche se il danno è stato prodotto quando era ancora nel grembo materno.

Il danno da nascita indesiderata, infatti, è stato considerato come foriero di una sofferenza sia fisica che psichica per il soggetto, il quale può essere risarcito nel suo diritto a nascere sano.

Non è stato invece riconosciuto il diritto a non nascere se non sano, in quanto in questa ipotesi il bene tutelato sarebbe quello della “non vita”, il che è una contraddizione, visto che la vita costituisce il sommo bene, tutelato dalla Costituzione e dalle norme di carattere sovranazionale.

Cos’è la capacità giuridica delle persone giuridiche

In considerazione delle peculiarità delle persone giuridiche, la loro capacità giuridica è più limitata rispetto a quella delle persone fisiche.

Non tutti i diritti riconosciuti alle persone fisiche, per motivi evidenti, possono essere riconosciuti anche alle persone giuridiche.

La giurisprudenza, tuttavia, ha riconosciuto una serie di diritti anche alla persona giuridica.

La Cassazione, con nota sentenza del 4 giugno 2007,n.12929, ha infatti stabilito il principio per cui la lesione del diritto all’immagine provoca un danno non patrimoniale risarcibile anche alla persona giuridica.

Quando si acquista la capacità giuridica e quando si perde

La capacità giuridica si acquista al momento della nascita e si perde al momento della morte.

Secondo quanto stabilito dall'art. 22 della Costituzione: "Nessuno può essere privato, per motivi politici, della capacità giuridica, della cittadinanza, del nome”.

La nascita, nel diritto, corrisponde al distacco del feto dal grembo materno e all’emissione del primo atto respiratorio.

Quindi, per intenderci, il bimbo che vive anche 1 secondo è nato giuridicamente ed è una persona fisica.

Se il nuovo nato perde la vita nell’immediato, anche se subito dopo l’emissione del primo respiro, è da considerarsi morto per l’ordinamento, con tutti gli effetti del caso.

Ogni individuo, dunque, è titolare di capacità giuridica e, al compimento del diciottesimo anno di età, di capacità di agire.

Va invece distinta dalla capacità giuridica e dalla capacità di agire, la capacità naturale, che corrisponde alla capacità di intendere e di volere del soggetto.

Un soggetto è capace di intendere quando comprende efficacemente il significato delle proprie azioni, e le conseguenze cui tali azioni possono condurre.

Un soggetto è invece capace di volere quando pone in essere azioni od omissioni sorrette dal requisito della volontà, riesce dunque a indirizzarle autonomamente verso il raggiungimento di un determinato fine.

La capacità naturale attiene dunque all’aspetto della consapevolezza e rileva in una serie di ipotesi in ambito giuridico.

Capacità giuridica: cosa ne comporta il possesso

La persona fisica titolare della capacità giuridica è titolare di una serie di doveri e di diritti, ad esempio dei diritti della personalità, come il diritto alla vita, il diritto alla salute, il diritto al nome, il diritto all’immagine, il diritto all’identità sessuale.

I diritti della personalità sono collegati alla sfera personalissima dell’individuo.

Sono diritti assoluti, nel senso che possono essere fatti valere nei confronti di tutti i consociati, sono inoltre diritti irrinunciabili, intrasmissibili, imprescrittibili.

I diritti della personalità possono dunque essere fatti valere dal loro titolare in qualunque momento, poiché non sono soggetti a prescrizione, e si estinguono con la morte del titolare stesso.

Il riconoscimento dei diritti della personalità trova la sua fonte primaria nella Costituzione, ove è stabilito, all’art. 2, che “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”.

La differenza tra capacità giuridica e capacità di agire

La capacità giuridica va tenuta distinta dalla capacità di agire, che è la possibilità concreta per il soggetto di disporre dei diritti e dei doveri di cui è titolare.

Di seguito un elenco delle principali differenze tra capacità giuridica e capacità di agire:

  • la capacità giuridica si acquista al momento della nascita, mentre la capacità di agire si acquista al compimento della maggiore età;
  • la capacità giuridica è la capacità astratta del soggetto di essere titolare di diritti e di doveri, mentre la capacità di agire è la capacità di disporre di tali diritti e doveri, ad esempio concludendo un contratto di compravendita di un'auto;
  • presupposto della capacità giuridica è il solo evento della nascita, presupposto della capacità di agire sono il compimento della maggiore età e la capacità di intendere e di volere;
  • la capacità giuridica si perde con la morte, mentre la capacità di agire si può perdere con la morte oppure a seguito di interdizione legale o interdizione giudiziale.
Avvocato, laureata con lode in giurisprudenza presso l’Università degli studi di Napoli Federico II. Ho poi conseguito la specializzazione presso la Scuola di specializzazione per le professioni legali, e sono stata collaboratrice della cattedra di diritto pubblico comparato. Sono autrice e coautrice di numerosi manuali, alcuni tra i più noti del diritto civile e amministrativo. Sono inoltre autrice di numerosi articoli giuridici, e ho esperienza pluriennale come membro di comitato di redazione. Per Lexplain sono editor per l'area "diritto" e per l'area "fisco". Sono mamma di due splendidi figli, Riccardo, che ha 17 anni e Angela, che ha 9 anni.
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