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30 Marzo 2024
13:00

Spese disassuefazione dal fumo del tabacco detraibili al 19% nel 730/2024

Le Spese disassuefazione dal fumo del tabacco detraibili al 19% nel 730/2024, si tratta dei costi sostenuti per smettere di fumare rivolgendosi ad ambulatori specialistici senza prescrizione medica sono detraibili nell'IRPEF del 19%, come spese sanitarie detraibili, per la parte eccedente la franchigia di 129,11 euro.

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Spese disassuefazione dal fumo del tabacco detraibili al 19% nel 730/2024
Dottoressa in Giurisprudenza
Spese disassuefazione dal fumo del tabacco per mettere di fumare detraibili al 19% nel 730

L’Agenzia delle Entrate ha fornito delle indicazioni a proposito della detrazione delle spese per la disassuefazione dal fumo del tabacco nel 730, nel modello Redditi Persone Fisiche e, più in generale, nella dichiarazione dei redditi.

Stiamo parlando della detraibilità dei costi sostenuti per smettere di fumare stante la natura di prestazione medico specialistica per cui è possibile scaricare le spese del 19%.

I chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate rispondono ai dubbi dei cittadini, poiché la detrazione del 19%, per la parte che eccede la franchigia di 129,11 euro, per le spese per smettere di fumare spetta anche se la prestazione è effettuata senza prescrizione medica.

Spieghiamo in maniera chiara e dettagliata tutto quello che occorre sapere per poter detrarre nel 730 la disassuefazione dal fumo del tabacco.

Come funziona la detrazione per smettere di fumare nel 730

L’articolo 15, comma 1, lett. c) del TUIR detta la disciplina che permette di detrarre dall’IRPEF le spese per la disassuefazione dal fumo del tabacco, in quanto prestazioni mediche specialistiche.

La detraibilità, ovvero recuperare i costi pagati per smettere di fumare, rientra nel regime delle detrazioni per oneri descritto dalla norma.

Il TUIR provvede a indicare la detrazione del 19% nel caso delle spese mediche e sanitarie sostenute.

Dall'imposta lorda si detrae un importo pari al 19 per cento dei seguenti oneri sostenuti dal contribuente, se non deducibili nella determinazione dei singoli redditi che concorrono a formare il reddito complessivo:

[…]

c) le spese sanitarie, per la parte che eccede lire 250 mila (cioè 129,11 euro)

Dette spese sono costituite esclusivamente dalle spese mediche e di assistenza specifica, diverse da quelle indicate nell'articolo 10, comma 1, lettera b), e dalle spese chirurgiche, per prestazioni specialistiche e per protesi dentarie e sanitarie in genere, nonchè dalle spese sostenute per l'acquisto di alimenti a fini medici speciali, inseriti nella sezione A1 del Registro nazionale di cui all'articolo 7 del decreto del Ministro della sanità' 8 giugno 2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 154 del 5 luglio 2001, con l'esclusione di quelli destinati ai lattanti.

Ai fini della detrazione la spesa sanitaria relativa all'acquisto di medicinali deve essere certificata da fattura o da scontrino fiscale contenente la specificazione della natura, qualità e quantità dei beni e l'indicazione del codice fiscale del destinatario”.

Perché possano essere detraibili, tuttavia, è bene tenere presente che si tratta di prestazioni mediche specialistiche.

Sono prestazioni specialistiche quelle rese da un medico specializzato in quella particolare branca della medicina. Affinché una spesa sanitaria possa ritenersi detraibile la sua finalità deve essere indicata nella fattura, lo ha chiarito l’Agenzia delle Entrate con la Circolare del 7 luglio 2022, n. 24/E.

Spese per smettere di fumare detraibili nel 730 senza prescrizione medica

L’Agenzia delle Entrate ha stabilito che sono detraibili senza necessità di prescrizione medica per la disassuefazione dal fumo di tabacco, così come come le prestazioni dei biologi nutrizionisti che sono inseriti nel ruolo sanitario del SSN e le spese per le prestazioni di psicologi e psicoterapeuti per finalità terapeutiche.

Le spese sostenute per smettere di fumare, adottando la tecnica di disassuefazione dal fumo di tabacco, sono detraibili solo se le prestazioni sono effettuate da ambulatori specialistici, a dirlo è il parere del Ministero della salute del 20 ottobre 2016.

Le spese per tali prestazioni, quindi, sono detraibili senza prescrizione medica (Circolare n. 7/E del 27 aprile 2018 di Agenzia delle Entrate).

Quanto spetta

Al contribuente spetta la detrazione IRPEF del 19% su tutte le spese sanitarie detraibili per la parte di spesa che eccede la franchigia di 129,11 euro.

Ai fini della detrazione della spesa medico specialistica per il trattamento di disassuefazione dal fumo del tabacco, utile per chi vuole smettere di fumare, è bene ricordare che questa concorre a determinare il totale delle spese sanitarie sostenute nell'anno d'imposta, che potranno essere indicate nel modello 730 o nel modello Redditi Persone Fisiche per i titolari di partita IVA.

Occorre quindi fare la differenza tra il totale della spesa sanitaria sostenuta nell'anno d'imposta, ivi compreso le spese per il trattamento di disassuefazione dal fumo del tabacco, e la somma pari a 129,11 euro, per poi calcolare la detraibilità del 19% nell’anno di imposta.

Come ottenere la detrazione e che documenti occorrono

Vediamo ora quali documenti conservare per indicare nel modello IRPEF la spesa per smettere di fumare ricorrendo alla disassuefazione del fumo del tabacco.

Innanzitutto, come visto, le spese per tali prestazioni, sono detraibili senza prescrizione medica (Circolare n. 7/E del 27 aprile 2018 di Agenzia delle Entrate) purché svolte presso ambulatori specialistici (parere Min. della Salute del 2016).

Per scaricare o recuperare le spese per la disassuefazione dal fumo del tabacco è necessario aver pagato in maniera tracciabile e conservare uno dei seguenti documenti:

  • ricevuta fiscale o fattura rilasciata dall’ambulatorio;
  • ricevuta relativa al ticket se la prestazione è resa nell’ambito del SSN;
  • se la prestazione non è resa da strutture pubbliche o private accreditate al SSN l’utilizzo di sistemi di pagamento “tracciabili” può essere attestato mediante l’annotazione in fattura, ricevuta fiscale o documento commerciale, da parte del percettore delle somme che effettua la prestazione di servizio;

In mancanza di tale documentazione:

  • ricevuta del versamento bancario o postale;
  • oppure la ricevuta del pagamento effettuato tramite carta di debito o credito;
  • estratto conto, copia bollettino postale o del MAV e dei pagamenti con PagoPA o con applicazioni via smartphone tramite Istituti di moneta elettronica autorizzati.

Come si dichiara nel 730/2024

Il quadro E del 730/2024 si compone di più sezioni e, nello specifico, all’interno della sezione I vanno indicate le spese per le quali spetta una detrazione d’imposta che va dal 19% al 90%.

Per ogni tipologia di spesa per cui spetta la detrazione d’imposta, il modello 730 prevede un rigo specifico di compilazione.

Per ottenere la detrazione occorre indicare nel modello 730/2024 la spesa di disassuefazione dal fumo del tabacco sostenuta nell’anno 2023 compilando il rigo E1 – Spese sanitarie.

E’ opportuno ricordare che il contribuente può programmare di rivolgersi a un ambulatorio specialistico per smettere di fumare, in modo da tener conto della possibilità di indicare la detrazione del 730/2025 qualora la spesa venisse sostenuta nel 2024.

Come si dichiara nel modello Redditi PF 2024

Così come per il modello 730, le spese sostenute per smettere di fumare possono essere presentate nel modello Redditi Persone Fisiche (Redditi PF).

Infatti, rivolgendosi ad ambulatori specialistici per la disassuefazione dal fumo del tabacco anche senza prescrizione medica, queste spese possono essere indicate nel modello Redditi Persone Fisiche (Redditi PF).

Si tratta del modello che consente la dichiarazione dei redditi per i lavoratori autonomi o quanti siano titolari di Partita IVA.

La spesa per smettere di fumare, ovvero per la disassuefazione del fumo dal fumo del tabacco, va anche nel modello Redditi PF e compilando la riga RP1 – Spese sanitarie nel quadro E – Oneri e Spese, sezione I – Spese per le quali spetta la detrazione d'imposta del 19%, 26%, 30%, 35% o 90% del modello Redditi Persone Fisiche 2024.

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Virginia Sacco
Dottoressa in Giurisprudenza
Laureata in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Napoli - Federico II, ho seguito le mie passioni specializzandomi prima in Intelligence istituzionale e, successivamente, in Diritto dell'Unione Europea. Nel corso degli anni ho preso parte a eventi, attività e progetti a livello europeo e internazionale, approfondendo i temi della cooperazione giudiziaria e del diritto penale internazionale. Su Lexplain scrivo di diritto con parole semplici e accessibili.
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