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26 Aprile 2024
13:00

Multa per divieto di sosta: cosa sapere, a quanto ammonta e come contestarla

Contestare una multa per divieto di sosta può essere conveniente solo se vi sono validi motivi per farlo o se ritieni di essere stato multato ingiustamente. Il ricorso può essere presentato al Giudice di Pace o al Prefetto.

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Multa per divieto di sosta: cosa sapere, a quanto ammonta e come contestarla
Dottoressa in Giurisprudenza
Multa per divieto di sosta: cosa sapere e come contestarla

Trovare un posto per parcheggiare l’auto può essere una vera e propria impresa, tanto da correre il rischio di non rispettare il Codice della Strada pur di lasciare il veicolo parcheggiato e ritrovare, al proprio ritorno, una multa per divieto di sosta e fermata da dover pagare.

Il costo della multa varia a seconda della tipologia di prescrizione violata, andando da un minimo di 41 euro fino al massimo di 335 euro

Il segnale di divieto di sosta è di forma circolare, caratterizzato da uno sfondo blu con una cornice rossa e una sola banda diagonale dello stesso colore; mentre nel caso del cartello divieto di fermata le bande diagonali formano una X.

Vediamo adesso quali sono i casi in cui la sosta è vietata, quanto è la multa per divieto di sosta e come fare ricorso.

Quando è vietata la sosta?

L’articolo 158 del Codice della Strada indica tutti i casi in cui la fermata e la sosta sono vietate.

La sosta e la fermata sono entrambe vietate:

  • in corrispondenza o in prossimità dei passaggi a livello e sui binari di linee ferroviarie o tranviarie o così vicino ad essi da intralciarne la marcia;
  • nelle gallerie, nei sottovia, sotto i sovrapassaggi, sotto i fornici e i portici;
  • sui dossi e nelle curve, anche in loro prossimità;
  • in modo da occultare la vista di segnali stradali e semafori;
  • sulla corrispondenza e in prossimità delle aree di intersezione, fuori dai centri abitati;
  • sulla corrispondenza delle aree di intersezione e in prossimità delle stesse a meno di 5 m dal prolungamento del bordo più vicino della carreggiata trasversale, nei centri abitati;
  • sui passaggi e attraversamenti pedonali;
  • sulle piste ciclabili e agli sbocchi delle medesime;
  • sui marciapiedi;
  • negli spazi riservati alla fermata, alla sosta e alla ricarica dei veicoli elettrici.

Inoltre, la sosta dell’auto è vietata:

  • allo sbocco dei passi carrabili;
  • ovunque sia di impedimento allo spostamento o all’accesso di un altro veicolo regolarmente in sosta;
  • in seconda fila;
  • negli spazi riservati alla fermata dei mezzi pubblici;
  • negli spazi riservati allo stazionamento e alla fermata dei veicoli per il trasporto scolastico;
  • sulle aree destinate al mercato e ai veicoli per il carico e lo scarico, nelle ore stabilite;
  • sulle banchine;
  • negli spazi riservati alle persone invalide;
  • negli stalli riservati alle donne in gravidanza o ai genitori con figli di età non superiore a due anni;
  • nelle corsie preferenziali riservate ai mezzi pubblici;
  • nelle aree pedonali urbane;
  • nelle ZTL;
  • davanti ai cassonetti dei rifiuti; in corrispondenza dei distributori di carburante.

Sia durante la sosta che durante la fermata, il guidatore deve adottare tutte le cautele del caso che possano evitare incidenti o l’utilizzo dell’auto senza il suo consenso.

I divieti di sosta si intendono imposti dalle ore 8 alle ore 20, salvo che sia diversamente indicato nel relativo segnale.

Quanto costa una multa per divieto di sosta?

Parcheggiare oppure fermare l’auto in divieto di sosta significa incorrere in una multa, ovvero una sanzione amministrativa.

L’importo da pagare varia a seconda della tipologia di prescrizione violata, andando da un minimo di 41 euro fino al massimo di 335 euro.

Per esempio, fermare o sostare l’auto in divieto in prossimità di un cartello stradale, di un semaforo impedendone la visibilità, oppure sul marciapiede o nelle zone pedonali rischia la multa da 87 a 344 euro. Nel caso di moto o scooter, la multa va da 41 a 168 euro.

Lasciare l’auto in sosta nel parcheggio riservato ai disabili costa la multa da 165 euro a 660 euro. Per le moto e gli scooter, invece, la multa va da 80 a 328 euro.

In tutte le altre ipotesi elencate all’art. 158 CdS, fermare o sostare l’auto in divieto di sosta varia da 42 euro a 173 euro, mentre per le moto e gli scooter varia da 25 euro fino a 100 euro.

Il costo della sanzione amministrativa si applica per ciascun giorno di calendario per il quale si protrae la violazione.

La riduzione del 30%

In caso di multa per aver lasciato l’auto o il motorino in divieto di sosta è possibile beneficiare della riduzione del 30% sull’importo da pagare.

Sono però indispensabili alcune condizioni da tenere a mente:

  • il pagamento deve avvenire entro 5 giorni (anziché entro i 60 giorni consueti)successivi alla contestazione o alla notificazione del verbale;
  • per la violazione commessa non deve essere prevista anche la confisca (sanzione accessoria) del veicolo oppure della sospensione della patente.

L’importo ridotto del 30% sarà indicato espressamente dall'agente sullo stesso verbale consegnato sulla strada al momento della contestazione, oppure risulterà indicato a stampa sul verbale notificato all'intestatario del veicolo.

Ecco la tabella riassuntiva delle sanzioni ridotte, così come estratta dalla Circolare Min. Int. n. 300/A/633/13/101/20/21/1 del 12 agosto 2013.

Multa per divieto di sosta: cosa succede ai punti della patente?

Essere multati per divieto di sosta non comporta la perdita dei punti dalla patente, di prassi.

Tuttavia, in alcuni casi specifici, la sosta o la fermata in divieto di sosta comporta la perdita di 2 punti dalla patente:

  • sosta nelle corsie riservate al transito degli autobus o veicoli su rotaia; sosta o fermata negli spazi riservati a veicoli per persone invalide o in corrispondenza di rampe, scivoli o corridoi di transito;
  • sosta negli spazi riservati alla fermata degli autobus o dei taxi;
  • lasciare in sosta i veicoli sulle autostrade o sulle aree di servizio o di parcheggio;
  • durante la circolazione in autostrada o sulle superstrade, lasciare in sosta di notte il veicolo senza tenere accese le luci di posizione e quelle di emergenza.

Quando conviene contestare la multa per divieto di sosta

Contestare una multa per divieto di sosta può essere conveniente solo se vi sono validi motivi per farlo o se ritieni di essere stato multato ingiustamente.

Nel caso in cui la segnaletica stradale non fosse chiara o visibile, oppure sei stato multato nonostante fossi autorizzato a sostare in quel determinato punto, (per esempio avevi un permesso o la sosta era temporaneamente consentita per lavori o eventi); oppure la multa è un errore da parte degli agenti perchè in quel momento il parcheggio era regolare, è opportuno contestare la sanzione amministrativa per divieto di sosta.

È importante considerare che contestare una multa comporta del tempo e delle risorse, quindi è opportuno valutare attentamente la situazione prima di procedere.

In alcuni casi, potrebbe essere più conveniente pagare la multa anziché affrontare le spese e il tempo necessario per contestarla, ma in ogni caso è sempre utile consultare un avvocato specializzato in diritto stradale per assistenza.

Come contestare il divieto di sosta al Giudice di Pace

E’ possibile contestare la multa per divieto di sosta con ricorso innanzi al Giudice di Pace.

Il ricorso deve essere presentato entro 30 giorni dalla notifica del verbale oppure dalla contestazione della violazione.

Al ricorso andranno allegati tutti i documenti utili a suffragare le proprie ragioni così come la ricevuto del pagamento del contributo unificato.

A questo punto, il Giudice di Pace potrà scegliere di accogliere (ovvero annullare tutto o in parte il verbale); rigettare (ovvero condannare al pagamento della multa); oppure convalidare la multa perché legittima.

La sentenza resa dal Giudice di Pace è appellabile in Tribunale.

Come contestare il divieto di sosta al Prefetto

Entro 60 giorni dalla notifica del verbale oppure dalla contestazione della violazione è possibile contestare la sanzione amministrativa con ricorso al Prefetto, ovvero con il semplice invio di una raccomandata.

Il Prefetto potrà verificare la correttezza del verbale e della procedura, senza entrare nel merito.

Nel caso in cui il ricorso al Prefetto venisse respinto, occorrerà pagare l’intero importo della multa per divieto di sosta.

La multa per divieto di sosta notificata in ritardo è impugnabile?

Se il verbale per il divieto di sosta non viene notificato entro 90 giorni, cioè questi siano decorsi senza aver ricevuto la notifica della multa, si ritiene annullata (Cass. ord. 7066/2018)

Oltre il termine di 90 giorni, il conducente può impugnare il verbale e chiedere l’annullamento dell’infrazione, questo perchè la nullità non è riconosciuta automaticamente ma deve essere dichiarata tale dal Giudice di Pace o dal Prefetto.

Multa per divieto di sosta senza verbale è valida?

, la multa per divieto di sosta senza vedere sul parabrezza il verbale è ugualmente valida.

Questo perchè il foglietto (spesso della forma di uno scontrino) non ha valore legale e rappresenta una mera facoltà a cui attenersi da parte dei Comuni.

Lo scopo è quello di permettere ai guidatori di poter contestare tempestivamente la multa, ma la sua funzione è quella di semplice preavviso.

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Virginia Sacco
Dottoressa in Giurisprudenza
Laureata in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Napoli - Federico II, ho seguito le mie passioni specializzandomi prima in Intelligence istituzionale e, successivamente, in Diritto dell'Unione Europea. Nel corso degli anni ho preso parte a eventi, attività e progetti a livello europeo e internazionale, approfondendo i temi della cooperazione giudiziaria e del diritto penale internazionale. Su Lexplain scrivo di diritto con parole semplici e accessibili.
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