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3 Ottobre 2023
13:00

Chi paga i danni da terremoto

I danni alle abitazioni e agli esercizi commerciali in caso di terremoto possono consentire al proprietario di ottenere il risarcimento del danno: è il caso delle detrazioni fiscali statali, ma anche delle polizze assicurative. Vediamo insieme cosa succede e chi paga i danni in caso di terremoto.

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Chi paga i danni da terremoto
Dottoressa in Giurisprudenza
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Il rischio sismico italiano può generare danni alle abitazioni di molti, tanto da permettere alle vittime di ottenere un risarcimento dallo Stato.

Nonostante la Costituzione non preveda alcun obbligo per lo Stato di provvedere al risarcimento dei danni subiti, è possibile accedere a detrazioni fiscali particolari.

A seconda delle circostanze e delle modalità di costruzione dell’abitazione, il proprietario può anche scegliere di denunciare il costruttore per non essersi attenuto alle cautele e alle responsabilità necessarie.

Vediamo a chi spetta il risarcimento dei danni in caso di terremoto e cosa fare per tutelarsi.

Risarcimento danni da terremoto e Stato

Il territorio nazionale è  interamente sismico – e tutti i comuni italiani possono subire danni da terremoti. […] Non è ancora possibile prevedere con certezza quando, con quale forza e dove si verificherà il prossimo terremoto. È noto però quali siano le zone più pericolose e cosa sia possibile aspettarsi da una scossa: essere preparati è quindi il modo migliore per prevenire e ridurre le conseguenze di un terremoto”, lo afferma il Dipartimento della Protezione Civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

I fenomeni di sciame sismico nel nostro Paese sono ben noti agli abitanti delle zone (circa 24 milioni) dove le scosse sono frequenti e forti, come la Campania, la Sicilia, la Calabria, la Liguria e il Friuli; così come è risaputo che il terremoto sia una delle situazioni tipiche delle cause di forza maggiore, cioè tutti quegli eventi naturali ed eccezionali che investono le azioni degli interessati senza possibilità di opporsi.

Lo Stato, tuttavia, risponde ai danni causati dal terremoto varando delle necessarie e urgenti misure economiche a sostegno delle vittime in caso di un dichiarato stato di calamità naturale e di danni particolarmente gravi a cose e persone.

Sisma bonus

L’intervento dello Stato a favore delle famiglie colpite da un terremoto e che abbiano difficoltà a rientrare in casa, parliamo infatti di edifici che possono aver subito dei danni a seguito delle scosse e che potrebbero rappresentare un serio pericolo ai suoi abitanti, possono essere di varia natura.

Detrazioni fiscali, incentivi economici per le costruzioni antisismiche e interventi combinati condominiali.

Il Sisma bonus è un esempio di detrazione fiscale a favore dei contribuenti, così come previsto da Agenzia delle Entrate per le spese sostenute a partire dal 1 gennaio 2017 e fino al 21 dicembre 2024.

Secondo tale misura, infatti, i contribuenti che abbiano scelto di ricorrere a misure antisismiche sugli edifici (si parla sia degli immobili di tipo abitativo e quelli per le attività produttive) possono detrarre dalle imposte sui redditi una parte dell’esborso economico.

Tra i vantaggi, si legge dal sito di Agenzia delle Entrate, al contribuente può spettare “una detrazione del 50%, che va calcolata su un ammontare massimo di 96.000 euro per unità immobiliare (per ciascun anno) e che deve essere ripartita in cinque quote annuali di pari importo.

La detrazione è più elevata (70 o 80%) quando dalla realizzazione degli interventi si ottiene una riduzione del rischio sismico di 1 o 2 classi e quando i lavori sono stati realizzati sulle parti comuni di edifici condominiali (80 o 85%). Inoltre, per le spese sostenute dal 1° luglio 2020, l’articolo 119 del decreto legge n. 34/2020 ha introdotto per determinati interventi antisismici la detrazione del 110%”.

Condominio e parti comuni

Il Sisma bonus può essere richiesto anche per gli interventi nei condomini e sulle parti comuni degli edifici. Unico limite è che l’intervento riesca a ridurre il rischio sismico precedente.

La detrazione verrà così calcolata:

  • 85% delle spese sostenute, se si passa a meno due classi di rischio;
  • 75% delle spese sostenute, se il passaggio è di una classe di rischio inferiore.

In ogni caso, la detrazione è calcolata su un ammontare di spese massimo fino a 96.000 euro, moltiplicato poi per il numero di unità immobiliari e suddivisa per 5 quote annuali.

Lo Stato è obbligato a pagare i danni da terremoto?

No, lo Stato non è obbligato a corrispondere per i danni susseguenti un terremoto.

La responsabilità del costruttore

Le ripercussioni di un terremoto sugli edifici abitati e su quelli destinati alle attività produttive possono essere diretta conseguenza di una cattiva manutenzione o, ancor peggio, negligenza nei lavori di costruzione causata dal costruttore.

Il costruttore dell’immobile è chiamato ad attenersi alle norme antisismiche in fase di costruzione, al fine di evitare danni a cose e persone.

Il cittadino vittima di un danno strutturale, risultato di una negligenza del costruttore, può ottenere il risarcimento del danno subito e agire in giudizio per avere tutela.

La dichiarazione di responsabilità del costruttore può essere emessa solo se non siano scaduti 10 anni dalla consegna dell’immobile al proprietario che lo abiti e previa dimostrazione dei danni verificatisi e della negligenza.

L’assicurazione per danni da terremoto

Sottoscrivere una polizza assicurativa per i danni da terremoto non è obbligatorio, ma sicuramente rappresenta una forma di sostegno economico più rapido e certo per il cittadino.

L’assicurazione per i danni da terremoto è volontaria e mai prescritta dalla legge.

L’indennizzo garantisce di ottenere il risarcimento di tutti quei danni subiti all’immobile, ma anche la riduzione delle spese sostenute per rendere la casa antisismica.

La polizza può essere sottoscritta anche a livello condominiale, ma in quel caso coprirebbe solo i danni alle parti comuni.

Non solo la casa, è possibile assicurare anche oggetti di valore, elettrodomestici e mobili di prestigio.

Cerchiamo di capire come funziona l’assicurazione in caso di terremoto.

Come viene calcolato il premio

Assicurare la casa per coprire i danni da terremoto ha un costo e solitamente il premio viene calcolato al metro quadro.

Tendenzialmente il valore varia dal minimo di 2 euro al massimo di 4,5 euro al metro quadro e comunque valutando anche dove l’immobile sia ubicato.

In quale forma viene prestata la garanzia terremoto

La copertura assicurativa in caso di terremoto si intende prestata “a primo rischio assoluto”, cioè riconosce all’assicurato la copertura del danno assicurato anche se di valore inferiore a quello complessivo assicurabile.

Proviamo a spiegare cosa significa con un esempio: mettiamo il caso che l’immobile sia assicurato per i danni fino a 20.000 euro ma che il terremoto abbia causato crepe e disagi all’abitazione per un valore inferiore al massimale, ipotizziamo 10.000 euro.

Anche in questo caso, infatti, l’assicurato riceverà l’indennizzo dei danni.

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Virginia Sacco
Dottoressa in Giurisprudenza
Laureata in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Napoli - Federico II, ho seguito le mie passioni specializzandomi prima in Intelligence istituzionale e, successivamente, in Diritto dell'Unione Europea. Nel corso degli anni ho preso parte a eventi, attività e progetti a livello europeo e internazionale, approfondendo i temi della cooperazione giudiziaria e del diritto penale internazionale. Su Lexplain scrivo di diritto con parole semplici e accessibili.
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