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18 Giugno 2024
17:00

Art. 601 c.c. “Forme”: commentato e spiegato semplicemente

L'art. 601 c.c., rubricato "Forme", rientra nel Libro II, Titolo III, Capo IV, Sezione I.

Art. 601 c.c. “Forme”: commentato e spiegato semplicemente
Dottoressa in Giurisprudenza
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L'articolo 601 del Codice Civile, rubricato "Forme", rientra nel Libro II – Delle successioni, Titolo III – Delle successioni testamentarie, Capo IV – Della forma dei testamenti, Sezione I – Dei testamenti ordinari.

La capacità di disporre per testamento è l'idoneità di un soggetto a disporre dei propri beni per testamento.

Vediamo il testo aggiornato della norma, il commento e la spiegazione semplice.

Art. 601 c.c.: testo aggiornato

Ecco il testo aggiornato dell’art. 601 del Codice Civile.

"Le forme ordinarie di testamento sono il testamento olografo e il testamento per atto di notaio.

Il testamento per atto di notaio è pubblico o segreto".

Articolo 601 del Codice Civile: commento e spiegazione

Il testamento deve essere redatto per iscritto a pena di nullità, ciò sia al fine di richiamare l'attenzione del testato sull'importanza dell'atto che sta compiendo, che al fine di precostituire una prova documentale.

Dall'articolo in esame, discende la nullità per difetto del requisito essenziale della forma scritta del testamento orale (cd. nuncupativo).

Casistica giurisprudenziale in tema di art. 601 c.c.

Vediamo la casistica della giurisprudenza in tema di art. 601 c.c.

Corte di Cassazione, sezione 2, sentenza 1 dicembre 2000, n. 15379
"Le conseguenze della mancanza della sottoscrizione di un testamento olografo, requisito richiesto dall'art. 602 cod. civ. distintamente dall'autografia delle disposizioni in esso contenute per l'imprescindibile esigenza di avere l'assoluta certezza non solo della loro riferibilità al testatore, già assicurata dall'olografia, ma anche dell'inequivocabile paternità e responsabilità del medesimo nel disporre del suo patrimonio, senza ripensamento alcuno dopo averlo redatto – anche in tempi diversi- non sono ovviabili da firme apposte dal testatore, unitamente alle parole "mio testamento", su una busta contenente la scheda testamentaria, fermata con punti metallici, perché tali elementi non sono sufficienti a collegare, logicamente e sostanzialmente, lo scritto della scheda con quello della busta, attestando invece dette firme soltanto l'esistenza all'interno di essa di un testamento, valido o invalido che sia".

Corte di Cassazione, sezione 3, sentenza 8 maggio 1984, n. 2800
"La promessa di pagamento ha valore meramente confermativo di un preesistente rapporto fondamentale ma non è idonea a costituire nuove obbligazioni, nemmeno nel senso di trasformare in debito giuridicamente vincolante per il promittente l'obbligazione naturale del terzo, avendo il solo effetto di invertire l'onere della prova, cioè di esonerare il destinatario della promessa dall'onere di provare l'esistenza di una causa debendi e di far carico della relativa prova contraria al promittente. Peraltro, nel caso di promessa "titolata", con l'indicazione del fatto costitutivo dell'obbligazione, l'oggetto di siffatta prova è circoscritto alla inesistenza, inefficacia o estinzione del rapporto indicato e, pertanto, ove il titolo menzionato risulti privo di valore giuridico (nella specie, atto dispositivo mortis causa del coniuge del promittente, nullo per difetto di forma scritta), la prova a carico del promittente deve considerarsi soddisfatta, con conseguente esclusione del carattere vincolante della promessa di pagamento".

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Virginia Sacco
Dottoressa in Giurisprudenza
Dopo la laurea presso l'Università degli Studi di Napoli - Federico II, ho seguito le mie passioni specializzandomi prima in Sicurezza economica, Geopolitica e Intelligence presso SIOI - UN ITALY e, successivamente, in Diritto dell'Unione Europea presso il mio ateneo di origine. Ho concluso la pratica forese in ambito penale, occupandomi di reati finanziari e doganali. Nel corso degli anni ho preso parte attivamente a eventi, attività e progetti a livello europeo e internazionale, approfondendo i temi della cooperazione giudiziaria e del diritto penale internazionale. Ho scritto di cybersicurezza, minacce informatiche e sicurezza internazionale per "Agenda Digitale" e "Cyber Security 360". Su Lexplain scrivo di diritto con parole semplici e accessibili.
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