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25 Novembre 2023
15:00

Affido familiare: cos’è, come funziona e quanto dura

L’affido familiare è un istituto volto alla salvaguardia degli interessi del minore, in quanto comporta la possibilità che lo stesso venga affidato temporaneamente a nuovi genitori, nell’ipotesi in cui la famiglia d’origine, per una serie di motivi, non sia in grado di garantirgli le cure necessarie. Vediamo come funziona l'affido e quali sono le differenze con l'adozione.

Affido familiare: cos’è, come funziona e quanto dura
Avvocato
affido familiare

L’affido familiare è un istituto volto alla salvaguardia degli interessi del minore, in quanto comporta la possibilità che lo stesso venga affidato temporaneamente a nuovi genitori, nell’ipotesi in cui la famiglia d’origine, per una serie di motivi, non sia in grado di garantirgli le cure necessarie.

La legge che disciplina l’affido è la n. 184 del 4 maggio 1983.

Vediamo in cosa consiste l’affido familiare, qual è la procedura e quali sono le differenze con l’adozione.

Cos’è l’affidamento familiare e quali sono i requisiti

L’affidamento familiare consiste nella possibilità, prevista dalla legge, di affidare alle cure di una coppia sposata o convivente o di un single un minore la cui famiglia non sia temporaneamente in grado di dedicargli le attenzioni necessarie.

Coloro che ricevono in affido il minore, dunque, sono tenuti a garantirgli le cure necessarie e svolgono il loro compito per un periodo di tempo determinato, fino a 24 mesi, che possono essere eventualmente prorogati nell’interesse del minore stesso.

Una volta cessata la causa che impedisce alla famiglia originaria di prendersi cura del minore, egli potrà fare ritorno dai propri genitori, anche se sovente accade che il motivo originario dell’affido resti invariato nel tempo e che l’affido si protragga per diversi anni.

Quanti tipi di affido esistono

Secondo quanto previsto dalla legge, nel caso in cui il minore sia privo di un ambiente familiare idoneo può essere affidato temporaneamente:

  • a una famiglia, preferibilmente con figli minori;
  • a una persona single;
  • a una comunità di tipo familiare;
  • a un istituto di assistenza pubblico o privato.

Fonti normative

La legge in tema di affido familiare è la n. 184 del 4 maggio 1983 che richiama anche la normativa del Codice civile relativa, ad esempio, all’eventuale decadenza della responsabilità genitoriale.

Come funziona l’affidamento familiare

La procedura per l’affidamento familiare è la seguente.

L'affidamento familiare viene disposto dal servizio sociale locale previo consenso dei genitori del minore e dopo aver ascoltato il minore stesso che abbia compiuto gli anni dodici o meno, in considerazione della sua capacità di discernimento.

Successivamente, il giudice tutelare del luogo ove si trova il minore rende esecutivo il provvedimento con decreto.

Nell’ipotesi in cui manchi l'assenso dei genitori, provvede il tribunale per i minorenni.

Nel provvedimento di affidamento familiare devono essere indicate le motivazioni e i tempi e i modi dell'esercizio dei poteri riconosciuti all'affidatario.

Devono inoltre essere indicate le modalità attraverso le quali i genitori possono mantenere i rapporti con il minore.

Nel provvedimento di affido va indicato anche il servizio sociale locale cui è attribuita la responsabilità del programma di assistenza e la vigilanza durante l'affidamento.

Il servizio sociale locale ha il dovere di riferire al giudice tutelare o al tribunale per i minorenni ogni evento di particolare rilevanza ed è tenuto a presentare una relazione semestrale sull'andamento del programma di assistenza.

La stessa autorità che ha decretato l’affido, ne stabilisce la cessazione, valutato l'interesse del minore, quando sia venuta meno la situazione di difficoltà temporanea della famiglia d'origine ovvero nell’ipotesi in cui la prosecuzione di esso rechi pregiudizio al minore.

Quanto dura l’affido familiare

L’affido familiare ha una durata varia, perché dipende dalle esigenze di tutela del minore.

Il periodo massimo di durata è di 24 mesi, che però possono essere prorogati.

Cosa spetta ai genitori affidatari: il contributo per l’affido

I genitori affidatari hanno diritto a ricevere un contributo mensile, stabilito in misura variabile, per le spese da sostenere per la cura del minore.

Inoltre, i genitori affidatari, hanno le stesse tutele dei genitori adottivi quanto alla possibilità di usufruire del congedo parentale.

In caso di affido, il congedo spetta per 3 mesi.

Allo stesso modo, ai genitori affidatari spetta il congedo parentale a ore e spettano i riposi giornalieri fino alla maggiore età del figlio.

Viene riconosciuto anche il congedo per la malattia del figlio, entro il 6° anno di vita del bambino.

La differenza tra affido e adozione

La differenza tra affido e adozione è sostanziale.

In caso di affido, infatti, si verifica una temporanea impossibilità della famiglia d’origine di prendersi cura del minore.

L’affido presso la nuova famiglia è dunque a tempo, il minore mantiene i contatti con la sua famiglia d’origine e, se possibile, si fa in modo che lo stesso possa rientrare nel nucleo originario, una volta superato il momento critico.

Il minore mantiene il suo cognome originario e i genitori, salvo che il giudice disponga altrimenti, conservano la responsabilità genitoriale.

In ipotesi di adozione, la situazione è ben diversa.

Il figlio recide ogni legame con la sua famiglia d’origine e assume il cognome dei nuovi genitori.

L’adozione è definitiva, non ha una durata limitata.

I genitori assumono gli stessi diritti e doveri dei genitori “biologici”, mentre i genitori naturali del minore perdono ogni diritto relativo all’esercizio della genitorialità.

Avvocato, laureata con lode in giurisprudenza presso l’Università degli studi di Napoli Federico II. Ho poi conseguito la specializzazione presso la Scuola di specializzazione per le professioni legali, e sono stata collaboratrice della cattedra di diritto pubblico comparato. Sono autrice e coautrice di numerosi manuali, alcuni tra i più noti del diritto civile e amministrativo. Sono inoltre autrice di numerosi articoli giuridici, e ho esperienza pluriennale come membro di comitato di redazione. Per Lexplain sono editor per l'area "diritto" e per l'area "fisco". Sono mamma di due splendidi figli, Riccardo, che ha 17 anni e Angela, che ha 9 anni.
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